774 - affrontare le proprie paure

Creato il 15 giugno 2011 da Maricadg
Credo che ognuno di noi abbia le proprie paure, anche se puo' essere difficile ammetterlo... paure che ci bloccano o ci impediscono di fare qualcosa, sotto la voce "non mi piace" o "non mi interessa" o "non voglio".
Che poi magari e' anche vero che non ci piace e/o non ci interessa, ma non e' giusto che la paura vinca su di noi!
Ho diverse paure, ma la paura che ho iniziato ad affrontare oggi e' quella dell'acqua, vale a dire: non so nuotare e oggi sono andata in piscina per la prima volta.
Non ho mai imparato a nuotare (perche' avrei dovuto?) e il non saper nuotare non e' mai stato un problema per me, tanto quando vado "al mare" a me piace stare a prendere il sole, non ci provo gusto a stare in ammollo. Ho paura dell'acqua, non so perche'... nel corso degli anni qualcuno ci ha pure provato a insegnarmi, al mare, ma senza risultati.
E avrei potuto continuare benissimo a vivere cosi', senza saperlo fare.... ma il marito, che mi conosce, sa come toccare certi tasti.
Un paio di settimane fa siamo andati a comprare il costume da piscina.
Martedi' scorso sono andata nella piscina della palestra (dove vado di solito) a chiedere informazioni, ho spiegato la mia situazione, ho detto che non so stare nemmeno a galla, che volevo delle lezioni private per iniziare. Mi hanno presentato il mio istruttore ( un gran bel ragazzo :-P) e ho lasciato il mio numero di telefono.
Il mercoledi' il tipo mi ha chiamata e mi ha detto che avremmo iniziato oggi (martedi') alle undici del mattino. Bene.. solo che la mia ultima settimana e' stata un inferno, e la notte scorsa e' stata peggio della notte prima di un esame o di un volo aereo, mi svegliavo all'improvviso e con le preoccupazioni piu' strane.
Il primo problema e' stato: come ci vado dallo spogliatoio fino alla piscina? Nel senso: con quale abbigliamento addosso? Uscendo dallo spogliatoio bisogna passare davanti allo spogliatoio maschile, poi bisogna fare un lungo corridoio che porta alle sale dove si fanno le varie lezioni, poi bisogna uscire fuori e camminare davanti ai tavolini della caffetteria e sotto le vetrate della sala pesi, davanti ai lettini di quelli che prendono il sole, per poi arrivare finalmente alle vasche. E io sono timida, e fare tutto questo in costume non mi andava.

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Insomma, il problema dell'abbigliamento.. e poi gli occhialetti come si mettono, e le lenti a contatto se mi danno fastidio, e i capelli come li lego... ma soprattutto "e se mi butta in acqua?", "e se mi sento male?", "e se non riesco?" ecc.
Alla fine mi son fatta coraggio e (con un asciugamano avvolto attorno alla meno peggio) alle 11 mi sono presentata li' al gabbiotto, sorridendo ho detto "eccomi qui", loro mi hanno guardata e mi hanno detto "si, ma dovevi stare qui alle 10:30, ora il tuo istruttore e' impegnato con altra gente".
E io "come le 10:30? era alle 11!" e poi non mi sembrava il caso di insistere, visto che sono io quella che non parla inglese... ma la differenza tra "eleven" e "ten thirty" la capisco ancora... :-/
Da qualche parte pero' devo avere un angelo custode, perche' nel gabbiotto c'era un'istruttrice donna che fa "aspetta, potrei fartela io la lezione" e a me non sembrava vero, perche' avere un'istruttrice donna era quello che desideravo, che il belloccio mi metteva ancora piu' soggezione di quanto potevo averne gia' di mio!
L'inizio della lezione e' stata una tragedia.
L'acqua mi e' entrata negli occhialetti, una lente a contatto mi si e' spostata, sono riuscita a toglierla, ma di rimetterla a posto non c'e' stato verso! Allora l'ho buttata e ho proseguito con un occhio vedente e l'altro non vedente, ma poi si e' spostata anche l'altra lente.. per fortuna avevo avuto l'accortezza di mettere quelle giornaliere e di portarmi dietro gli occhiali (che non si sa mai). Dopo aver combattuto con lenti a contatto e occhialetti per diversi minuti, alla fine ho trovato una sorta di equilibrio, anche se non capivo la seconda lente in quale parte dell'occhio fosse finita.. e quindi praticamente sono andata avanti "senza vedere molto" :-)
L'istruttrice e' stata paziente.
Alla fine della lezione sono stata in grado di andare con la testa sott'acqua, di espirare e di aprire gli occhi (ma sempre con gli occhialetti). Ho anche camminato lungo la corsia muovendo le braccia e senza tenermi al cordolo. Piccoli progressi, ma quel che conta e' che ho avuto il coraggio di iniziare ad affrontare questa cosa.
Ora devo allenarmi da sola nella piscina del condominio a fare queste cose, e tra una settimana torno da lei.
I will survive!

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