8 febbraio 1587, il giorno che Maria Stuart perse la testa

Creato il 08 febbraio 2011 da Marinam

Esattamente 427 anni fa la vita tragica ed avventurosa di Maria Stuart finiva sotto la scure di un boia ingaggiato dalla cugina (di secondo grando per essere precisi) Elisabetta Tudor. Confesso che mi dimentico i compleanni delle persone care, quindi per me è davvero difficile tener dietro ad anniversari di questo genere, però stamani Facebook mi ha dato una mano perché su una pagina fan è spuntata la notizia. Così ho pensato di proporvi non la cronaca nuda, cruda e un tantino trucida dell’evento, ma la storia della vita felice di Maria alla corte di Francia, quando tutti se la immaginavano splendida e raggiante regina.  

Regina di Scozia all’età di sei giorni, Maria Stuart non ha ancora sei anni quando si vede offrire la prestigiosa corona francese. Trasferita in fretta e furia in Francia da una madre che vuole sottrarre quest’unica e preziosissima figlia alle grinfie della temibile nobilità scozzese e dei vendicativi inglesi, Maria cresce insieme al suo futuro sposo, il figlio maggiore di re Enrico II e di Caterina de’ Medici, ai suoi fratelli ed alle sue sorelle. Guardata a vista anche dalla famiglia materna, i potentissimi duchi di Guisa, capi del partito cattolico e feroci persecutori dei riformati. Per Maria, fidanzamento a parte, la novità è oltremodo piacevole lo charme delle residenze reali nella valle della Loira e l’atmosfera elegante della corte francese non reggono il confronto con i gelidi castelli sperduti nelle Highlands e con l’estrema rozzezza dei suoi sudditi. In Francia la piccola regina di Scozia ha un successo strepitoso, è bellissima, fulva con brillanti occhi scuri, e nessuno le resiste, neanche il re. Intelligente, colta (parla latino, scrive poesie), vivace, molto versata nell’arte della seduzione, perfettamente educata come si conviene ad una principessa del Rinascimento, Maria cresce isolata e felice in un mondo pericolosamente irreale. Fra l’altro la ragazzina ha ereditato l’instabilità nervosa del padre, alla minima contrarietà diventa una furia, così i cortigiani evitano di crearle problemi ed acconsentono a qualunque suo capriccio. Nessuno ritiene opportuno prepararla alla vita vera ed alle sue difficoltà e, altro errore capitale, nessuno le ricorda che il regno di Scozia è un vespaio e ritiene necessario fornirle in proposito qualche utile consiglio. Insomma una bambina viziata e arrogante, il cui orgoglio smisurato viene accresciuto dagli onori e dalle attenzioni che le vengono tributate; una piccola regina che disprezza apertamente le persone di nascita inferiore alla sua, compresa la regina futura suocera, Caterina. Purtroppo nonostante la prospettiva scintillante di un futuro da sovrana, il fidanzato non è all’altezza delle aspettative. Il delfino, che ha tredici mesi meno di lei, è mingherlino, rachitico, spesso malato, chiuso in un ombroso mutismo e di una intelligenza decisamente modesta, però si innamora perdutamente della splendida Maria e fa di tutto per piacerle. I due ragazzi vengono uniti in matrimonio il 24 aprile 1558 con una fastosa cerimonia a Notre Dame. Lei è splendida, non una bellezza classica (altissima per l’epoca e con un lungo naso), ma affascinante ed ammaliatrice con in più una dote che sarà un’arma a doppio taglio. La magnifica ma fragile Maria provoca negli uomini il desiderio irresistibile di prenderla fra le braccia, proteggerla, salvarla dal mondo e dalle sue brutture. Ma ancora non è tempo di tragedie, la spensierata regina di Scozia, circondata dal muro costruito attorno a lei dagli zii Guisa, non si rende conto di quanto sta accadendo in Francia, dove gli antagonismi confessionali stanno per diventare una guerra di religione, mentre nel suo regno è ormai considerata solo un’estranea.

Pedina ed ostaggio del potere, in quello stesso periodo Maria – o chi per lei – pensa sia utile rivendicare anche il diritto alla corona d’Inghilterra arrivata finalmente sulla testa della cugina Elisabetta I. Per il re di Francia la prospettiva di unire al suo anche il regno di Scozia e quello di Inghilterra è decisamente allettante e la nuora sta al gioco, pericoloso ma interessante. La situazione peggiora con la improvvisa e tragica morte di re Enrico II, ucciso accidentalmente in un torneo nel 1559, e l’ascesa al trono della giovane coppia, ovviamente in mano ai terribili Guisa che guidano il giovane sovrano secondo i loro interessi e desideri. I vecchi poteri feudali che l’autorità regia aveva con tanta fatica privato dell’egemonia, tentano di risorgere mescolati alle divergenze di ordine religioso. Il brevissimo regno di Francesco II è infatti marcato da un unico tragico evento, i “tumulti di Amboise”, ovvero un fallito colpo di stato militare ai danni dei Guisa (ai quali i “riformati” tentano di strappare il controllo sul giovane e inerme sovrano) e da questi  ferocemente represso. La carneficina naturalmente avviene sotto gli occhi di tutti, per giorni le strade di Amboise sono coperte di sangue, i cadaveri degli insorti vengono abbandonati ovunque e tutta la corte assiste agghiacciata alle esecuzioni. Maria per la prima volta si confronta con la realtà politica di quel periodo, ma il brutale risveglio serve a poco. I giorni del fragile Francesco II sono contati, il re tira avanti con difficoltà e la giovane sposa assiste con sgomento all’agonia di quello che è un marito solo di nome. Il 5 dicembre 1560 il figlio maggiore di Caterina de’Medici muore, probabilmente a causa di un ascesso ad un orecchio, e per Maria Stuart è la fine dei sogni francesi. Il nuovo re Carlo IX ha solo nove anni e il potere adesso è tutto nelle mani della regina madre che lo conserverà saldamente per quasi tre decenni. A Maria, vedova diciottenne già a caccia di un nuovo marito, non resta che lasciare l’amata Francia per far vela verso il suo regno scozzese del quale finalmente cingerà la corona che però è fatta solo di spine. Il seguito è tragicamente noto.   

Lo sapevate che Maria Stuart è stata portata sullo schermo dalla grande Katherine Hepburn in un film diretto da John Ford?  Si proprio il Ford regista di tanti celebri film western. La pellicola, tratta dalla pièce di Maxwell Anderson non è un capolavoro, ma Kate è come al solito superba. 

Nella prima immagine Maria con Francesco II, nella seconda la piccola reginetta di Scozia ritratta verso i 12 anni da Clouet.

Vi domanderete il perché di tanti post “al femminile”, alle volte è un caso, mi attirano certi personaggi, certe storie, però in effetti adesso un motivo c’è, ma ve ne parlerò più avanti.


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