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8 Marzo, "Festa della Donna" (fra uxoricidi e inutili discussioni sulla "parità di genere")

Creato il 08 marzo 2014 da Tafanus

Marzo,
Marzo,

La festa della donna, anche se non l'ho mai festeggiata con particolare impegno, l'ho sempre ricordata, anno dopo anno, con un omaggio floreale alle amiche del Tafanus e a tutte le donne, anche perchè in un mare magnum di feste inventate dagli uomini di marketing (la festa del papà, della mamma, del prozio, della cognata del cugino) era forse l'unica che avesse radici e ragioni storiche abbastanza dolorose. Oggi, lo faccio con malinconia, per diverse ragioni.

La prima è che oggi questa festa viene celebrata con un record storico di uxoricidi. Tre in un solo giorno. Ma è ormai da qualche anno che quuella cosa definita - con orribile neologismo - "femminicidio", fa registrare sempre nuovi records quantitativi e "qualitativi".

Marzo,
La terza ragione è che quest'anno la "festa" coincide con l'acne di una battaglia - quella sulla "parità di genere" in parlamento - che non mi piace, e proverò a spiegare perchè.

Non mi piace, perchè le "quote" (rosa o celeste che siano), non mi sono mai piaciute. Rifiuto l'idea che i diritti della donna - o dell'uomo - possano essere regolati da leggi che statuiscano che il 50% dei posti in parlamento, o al governo, o alla segreteria del PD, debba essere destinato ope legis ad un sesso o all'altro. Credo che la legge deve (perchè non si comincia da li?) garantire uguali condizioni di partenza, dopodichè vinca il migliore (o la migliore).

Uguali condizioni significa che non è ammissibile che a parità di mansioni le donne siano pagate più degli uomini. O che alla donna impegnata nei lavori domestici, o nella cura dei figli, debba essere riconosciuto uno status che facili il ruolo di "angelo del focolare", o che lo retribuisca. Oppure che imponga che l'uomo sia anc'egli "angelo del focolare", che gli piaccia o meno fare il bucato, cucinare, lavare i piatti, cambiare il pannolino al pupo. Banalizzo, ma lo faccio di proposito. Peccato che non si possa imporre all'uomo anche l'onere della gravidanza e del parto.

Detto questo, veniamo al caso specifico delle liste di partito "fifty/fifty". A prescindere dal fatto che ci sono mille modi - con l'attuale legge a liste bloccate e possibilità di candidare qualcuno si e qualcuno no in più collegi - per aggirare questa eventuale legge, per come si sta configurando:

-a) chi impedisce di mettere nella lista bloccata di Lombardia/2 10 maschietti immersi fino al collo nella politica politicante, e dieci signore-nessuno (cugine, vicine di casa, colf e via elencando?). NESSUNO. Questo è un modo di mettere il 50% di donne in una lista, NESSUNA delle quali sarà eletta. E le liste non le stabilisce una legge, ma una segreteria di partito.

-b) Chi dovrebbe impedire a Renzi (prendiamo uno a caso) di candidare la Boschi in 5 collegi, e la Bindi in nessuno?

Sono solo due esempi. E guardiamo agli effetti devastanti della suddivisione 50/50 dove questa è stata praticata: nella segreteria del PD, come sulle poltrone di ministro, oggi ritroviamo alcune nullità professionali (non solo donne, per la verità) figlie della voglia del capetto di andare in TV o su twitter a scrivere: ho messo in segreteria a ai ministeri lo stesso numero di uomini e di donne. E pazienza se le donne si chiamano Boschi o Madia. In fondo, in un paese che ha fatto ministra la Brambilla Autoreggenti, chiunque può aspirare...

L'errore d'origine, secondo me, è ancor più grave e inemendabile: non ha senso imporre che il 50% delle candidature sia riservato per legge alle donne, se queste - motu proprio - si danno da fare in politica - poniamo - in ragione di 1/5 rispetto agli uomini. Capirei di più se si tentasse di fare una legge per cui le liste dovrebbero contenere uomini e donne in proporzione all'impegno dei due sessi nella politica di base (attivismo di partito, candidature nella politica "minore", come consigli di zona, piccoli comuni, "società civile", etc..). Lo so, non è facile, ma una suddivisione "flat" 50/50 è semplicemente stupida. E comunque NESSUNA legge di pari opportunità può funzionare in regime di liste bloccate e di possibilità (né obbligo, né facoltà non partitica, di candidature multiple in più collegi).

Sacrosanta quindi nei principi la battaglia delle parlamentari per la parità di genere, sbagliata nella metodologia e nella genericità deegli obiettivi, e nella impossibilità pratica di applicazione. Cerchiamo quindi di salvaguardare il principio, ma articolando lo strumentario in maniera logica, applicabile, e armonizzando la legge elettorale con questo obiettivo.

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APPENDICE - Non strettamente in tema con la festa della donna, oggi sul gruppo facebook che fa capo a John Peter Sloan (lunico gruppo al quale abbia aderito mia moglie), che raccoglie persone professionalmenmte legate all'uso della lingua inglese - come interpreti, insegnanti, traduttori - si è aperta una discussione sulle"feste" (troppe) che infestano la nostra vita. Riporto a beneficio di chi legge l'inglese, perchè non ho il tempo per tradurre, a quest'ora. Feste troppo spesso inventate, e troppo spesso crudeli nei confronti di chi "quella cosa" proprio non può festeggiarla... Lo riporto, perchè ho trovato il tema di grande interesse, ora che, puntuale come la cometa, pioverà anche addosso agli orfani e ai figli di nessuno la "Festa del Papà"...

John Peter Sloan said: the fact that we have to have an official day to remind us that we must appreciate and respect women, says everything...
TheRose WithThorns said: I like the Women's day ... I like S.Valentine ... I like the Mother/Father's day ... I like every celebrations ... why don't U like it? ... it doesn't mean U remember that Women/Partner/Mother/Father are important just in that day, it means (IMHO) that all of them are so important that they deserve a day to be celebrated... my personal opinion, of course...
Isa Ravera said: I dont'like any of those days, instead. There would be nothing to celebrate if everyoone lived up to their rights. As for mother's, father's, St Valentine's days they just remind of their lonelimess those who have no one to celebrate or to share with whereas they do not add anything to the one who are lucky enough to have a father, a mother, a lover to celebrate with. This is my opinion, that's all.
Marisa Crea sais: Dear Isa, I completely agree with you. I've never thought before of such a deep consideration about lonely people....You are right, absolutely right.
Isa Ravera said: I have grown two children with a father that deserted them and I can't forget the sorrow in their eyes on father's day when the school mates (and of course the teacher did not esonarate them from) spent days learning stupid poems on family love! To avoid that, though I hardly had enough money to feed them, I used to organise a winter week with some groups so that they could stay far from home and forget all about stupid celebrations[...] I didn't mean to judge, only to express my own opinion. If you are happy in your condition, it isn't a celebration that can make you happier. The stress on celebration (whic I consider a cosumistic one, to be honest) can increase the sense of loneliness in those who aren't. That's what I meant, that's what I feel, far from me any idea of judging any different opinion.

Buona domenica a tutti. Maschi. femmine, padri, madri, prozzi, e cugini di secondo grado. Tafanus

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