8 ottobre: gioia e trionfo, amarezza e delusione, stupore e brivido.
11 anni fa Schumi ha regalato al mondo della Formula 1 una delle vittorie più belle di sempre, riportando a Maranello un mondiale che mancava da troppo tempo. 11 anni fa vedevo il Kaiser iridato per la prima volta, e le poche ore di sonno erano un particolare secondario. 11 anni fa non immaginavo quanto bella sarebbe stata la storia che di lì in poi la Ferrari e Michael avrebbero scritto assieme, 11 anni fa, un giorno come quello di Suzuka 2000 riempiva così tanto il cuore che oggi torna ancora il groppo in gola sentendo la telecronaca di quei giri al cardiopalma.
Dal 2000 al 2006 il salto è breve ma carico di trionfi ed emozioni: quella storia inaspettata e incredibile era stata scritta e il Campione stava completando le ultime pagine del capolavoro. 5 anni fa, in uno stesso 8 ottobre, un motore andò in fumo, e con lui il sogno di una Squadra, una Famiglia, un mondo di Tifosi. 5 anni fa, non paghi del dominio incontrastato d'inizio millennio, gli uomini del Cavallino lottavano per l'ennesimo sigillo, l'ottavo iride di Schumi. 5 anni fa, una Ferrari sempre perfetta si scopriva vulnerabile ma comunque unita. 5 anni fa, Schumi mostrava, se ancora fosse necessario, il suo lato più vero: mai avrebbe augurato al suo avversario una rottura analoga, sebbene fosse l'unica soluzione per vincere un Mondiale oramai perso.
Michael Schumacher ha legato il suo nome all'8 ottobre, colorandolo della sua superiorità e lealtà anche nel momento della sconfitta.
Ma evidentemente questa data ha ancora qualcosa da dire, sebbene sotto altre bandiere: proprio a Suzuka oggi Vettel ha conquistato la sua 12esima pole stagionale, alla vigilia di una gara probabilmente decisiva per il suo secondo iride mondiale.
E quel brivido, che a Spa e Monza ha salutato i trionfi di Sebastian, oggi c'è stato ancora, durante quel giro da Campione con cui il tedeschino ha artigliato la prima posizione: ancora tracce di Schumi, e in questo 8 ottobre non poteva essere altrimenti.