da qui
In tutto Israele, è l’unico luogo in cui il Mashiah è passato certamente. Non a caso è il più sbilenco, senza fronzoli, con i segni inconfondibili del tempo. L’ordine delle pietre si confonde, si sfalda in certi punti: ma cosa importa se è la scala che portò l’Inviato fino al Gat Shemanin, l’orto del Pressoio per l’olio? Più su c’è la Chiesa di Kefa in Gallicantu, dove il primo dei discepoli pianse per il suo rinnegamento. Fa un certo effetto riconoscere Avigail accanto a quelle pietre, combinare la processione dopo l’ultima cena coi capelli biondi che scendono fino a metà petto, la bellezza carnale e il luogo che fece da teatro alle ultime ore del Mashiah. Sa che Magdalenne passerà qui, ha studiato le sue mosse. Arriverà dall’orto e salirà con prudenza sui gradini antichi e accidentati. Eccola, ha un vestito viola che sembra accartocciato, un’aria preoccupata, ma è lei, la bellissima giovane di Magdala, incorruttibile, a detta della gente.
Allora il Mashiah andò con loro in un podere chiamato Gat Shemanin.
- Salve, Magdalenne.
E disse ai discepoli: sedetevi qui, mentre io vado là a pregare.
- Chi sei?
Avigail ha un’aria di sfida, non pensava fosse così bella.
E presi con sé Pietro e i due figli di Zebedeo, cominciò a provare tristezza e angoscia.
- Mi chiamo Avigail. Sono venuta a parlarti di Yehochoua.
E disse: la mia anima è triste fino alla morte: restate qui e vegliate con me.
- Come sapevi che sarei passata?
- Veniamo al sodo, cara. Sei innamorata e so che è un sentimento ricambiato.
Andò un po’ più avanti, cadde faccia a terra e pregava.
- E’ vero, almeno per quanto mi riguarda.
- Anche per quanto lo riguarda. Il tuo uomo è in pericolo: le sue idee lo hanno reso inviso a molta gente; qualcuno lo vuole eliminare.
Padre mio, se è possibile, passi da me questo calice.
- Cosa posso fare per salvarlo?
- Semplice: sposatevi e fuggite via, lontano.
Però non come voglio io, ma come vuoi tu.
- Non tradirebbe mai la sua missione.
- Lo dici tu. Sei bella Magdalenne, nessuno ti resiste.
Poi venne dai discepoli e li trovò addormentati.
- Mi caccerebbe, perderei il suo amore puro.
Così non siete stati capaci di vegliare con me una sola ora?
- Non essere ingenua: pensi che rinuncerebbe facilmente a una come te?
Vegliate e pregate, per non entrare in tentazione.
- Dici che si salverebbe? Non lo verrebbero a cercare?
Lo spirito è pronto, ma la carne è debole.
- E’ qui che dà fastidio: il governo ha deciso di toglierlo di mezzo.
Si allontanò una seconda volta e pregò.
- Potrebbe ricominciare, portare altrove il suo messaggio.
Padre mio, se questo calice non può passare senza che io lo beva, sia fatta la tua volontà.
- Vedo che cominci a ragionare.
Poi venne e li trovò di nuovo addormentati, perché i loro occhi si erano fatti pesanti.
- Non voglio che venga massacrato, voglio che viva!
Li lasciò, si allontanò di nuovo e pregò per la terza volta, ripetendo le stesse parole.
- Ecco, così mi piaci.
Papà, di notte il cielo è nero per chi crede?
Figlio, chi crede non dimentica che solo di notte si vedono le stelle.