“Tante di quelle volte gli/le ho dato la fiducia, ma ho ricevuto troppe delusioni…”
La fiducia è un qualcosa che si dà a tempo determinato, in un contesto ben specificato di presupposti e condizioni, sottoposto ad un ben stabilito assetto di vincoli? È un contratto che si stipula tra persone sulla base di accordi predeterminati e legati a precisi risultati?
Se la fiducia è questo, essa pone in se stessa i presupposti per essere delusa: nel momento in cui pongo condizioni, sto ponendo anche la possibilità di non sottostarvi. Questo è, in particolare, quello che accade con i ragazzi, nel processo educativo: porre uno steccato è fondare la tentazione di oltrepassarlo…
Esiste un senso di fiducia, almeno così io credo, almeno così io intuisco, almeno così mi sembra di avere sperimentato, non ho la pretesa di sancire verità assolute, che va oltre il suo significato economico di contratto, una fiducia che va al di là dei concetti di soddisfazione e delusione, una fiducia che mi coinvolge interamente assieme alla persona di cui ho fiducia, una fiducia che certo è contestualizzata, ma all’interno di un contesto che coinvolge l’interezza della persona, una fiducia che è base, fondamenta della costruzione del rapporto, quella fiducia per cui, su quella specifica cosa, magari, potrai anche deludermi nel senso che non farai quello che mi aspetto da te, ma questo mi mette in discussione invece che rinchiudermi nell’arroganza dell’essere offeso, mi interroga sui miei presupposti e le mie aspettative, mi coinvolge, mi fa riconoscere che posso approfondirmi, cambiare, trasformarmi, vedere qualcosa di nuovo in me e negli altri.