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888Poker e Bwin.Party al capezzale di Fullt Tilt Poker con l’offerta di $35 milioni per il software

Da Poli @PoliPoker_

Poker NewsSecondo quanto riportato da iGaming nel backstage della novela FTP, DoJ, Groupe Bernard Tapie si muovono colossi del gambling online quali 888poker e bwin.party pronti ad intervenire qualora il deal di acquisizione di FTP da parte del magnate Tapie non dovesse andare a buon fine.

Nonostante siano solo speculazioni non confermate, sembra che il back-up plan preveda un’offerta pari a 30/35 milioni di dollari e ha ad oggetto eclusivamente il software di Full Tilt Poker, uno di migliori del settore e sicuramente il più apprezzato.

Il denaro verrebbe trasferito in un conto bancario e utilizzato per il rimborso dei creditori di Full Tilt Poker.

Quindi cresce la pressione su deal a pochi giorni dalla prima dichiarazione pubblica di Ray Bitar che ha garantito la sua dedizione per la sopravvivenza della poker red.

E’ ovvio che l’acquisto del software da parte di 888poker e bwin.poker vorrebbe dire smembrare gli assets della società e cancellare il brand FTP dal mercato, un brand che ricorda gioie e dolori ma che ha un posto nel cuore di milioni di giocatori di poker online.

Leggo spesso che la comunità pokeristica sta perdendo fiducia in Tapie e sul progetto di acquisizione e rilancio della poker room, e certo non li biasimo, anche se è pur vero che il Groupe Tapie si trova a pelare una patata che scotta anche ad un vecchio lupo come Bernard.

Credo Full Tilt Poker e il Groupe Tapie condividano lo stesso obbiettivo, riaprire con un progetto finanziario sostenibile la poker room una volta leader mondiale, riguadagnare terreno nei mercati più importanti, tra i quali USA, e ripagare i milioni di giocatori.

Al culmine della popolarità Full Tilt Poker rastrellava circa 1 milione di dollari al giorno e nonostante oggi non godrebbe della stessa fama, sono molti a scommettere sull’espressione il primo amore non si scorda mai!

Tra loro anche 888Poker e bwin.party, al capezzale per evitare il ritorno di FTP, magari anche negli US, mercato di forte interesse e investimenti per i due colossi del gioco d’azzardo online.

Negli USA, nonostante i venti di legalizzazione, continua il processo di pulizia del mercato e la pressione delle lobby viene già esercitata affinchè il FTP venga canellata dal mercato o almeno gli venga negata la futura possibilità di operare nel mercato US.

Ray Bitar sembra ostinato a far sopravvivere Full Tilt Poker e nalla sua prima intervista, a 10 mesi dal Black Friday, ha dichiarato di aver cooperato con il DoJ per la sopravvivenza di FTP e il buon fine dell’acquisizione da parte di GBT.

Forse la chiave di volta è nella possibilità che FTP dell’era Bernard Tapie possa operare nel mercato US?

 


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