Nipote della guardia del corpo del tredicesimo Dalai Lama, Jampal Namdol Chökyi Gyaltsen (questo il suo vero nome) fu riconosciuto dal Reting Rinpoce di turno proprio quando i monaci mongoli stavano perdendo ogni speranza. Ovviamente per paura della Cina comunista nessuno rivelò la cosa. Jampal fece una vita segreta: per un po' fece il monaco, poi se ne andò in India a condurre radiogiornali in tibetano finché nel 1990 non fu rilevata la sua identità dall'attuale Dalai Lama. Una festa di celebrazione con catering d'eccezione ufficializzò la cosa, ma i poveri mongoli che non conoscono la calvizie dovettero attendere il 2011 per vedere il loro capo spirituale trasferirsi nella terra di Java per poi osservarlo mentre moriva lentamente.
Anche io preso dalla caccia al decimo Jebtsundamba Khutughtu mi sono lanciato su test trovati sull'internet grazie ai quali, abbandonando ogni speranza di sfondare nel mondo della reincarnazione, ho scoperto che nel 1075 ero un impresario di pompe funebri nel nord della Cina mentre nel 200 a.C. ero un giullare scandinavo.
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