Tik tok.
Il tempo è arrivato.
E io sono la peggior blogger di sempre. Abbiate pietà e pensate che ho avuto settimane tendenti all'allucinante. E non per IL Lavoro ma per gli AltLavori. Anche se devo dire che IL Lavoro ha influito. Nel senso che sono da qualche settimana in quella fase in cui se non guardo la posta anche fuoriufficio entro in crisi e mi sento in colpa. Weird, I know.
Prima di dirvi qualcosa di davvero significativo riguardo questi miei ultimi giorni, vorrei raccontarvi una storia, ugualmente importante.
Mi sono accorta che sul treno, con me, ha viaggiato non sempre ma molto spesso una bambina. Questa bambina ha cinque anni e mezzo, i capelli castani un po' a scodella e l'incredibile capacità di arrampicarsi OVUNQUE. Ha un quaderno, la bambina. Ci ho letto sopra "La storia della principessa e del drago Pippo". Pippo è il nome del suo cugino malvagio, vi spiegherà la bambina. Alla fine della favola, con tanto di disegno della fantastica principessa e del perfido drago, c'è un'altra pagina datata allo stesso giorno. Dice pressapoco "caro letore, ti comunico che oggi ho deciso sono una scrittrice".
Che cosa vuoi dire a questa bambina?
Che posso dirle, io?
Mi sono accorta che viaggiava con me il 30. Mi chiedo quando ho smesso di sapere che un tempo avevo dei sogni. Quando ho razionalmente rinunciato a tante delle cose che mi rendevano me per mettere assieme due soldi. Non è lo stage, e non sono nemmeno i treni. Anzi, i treni potrebbero essere un ottimo posto in cui leggere, e scrivere. No, è tutto il resto che mi sta progressivamente spegnendo. Tanto che la ragazza delle Note è tornata a tempo fisso e nemmeno mi è pesato tanto, finché non sono esplosa. (tutta la prima carrozza del 18.15 credo se lo ricorderà).
Si può vivere come degli automi?
Sveglia-lavoro-prendere il treno-lavoro sul treno-lavoro tutto il giorno-tornare sul treno-lavoro sul treno-cena-lavoro-dormire. Se si può, quanto a lungo prima di impazzire?
Vorrei contarci, noi che viaggiamo portandoci dietro quelle anime bambine piene di sogni, ma che non riusciamo più a vedere. Le dimentichiamo, per sopravvivere.
Vorrei contarci, uno per uno, e poi gridare quel numero al mondo. Che poi è al vento, ma almeno avremmo la soddisfazione di poterlo fare.
Ho scritto tutto questo perché se qualcun altro si sente così e mai finirà su questo blog, so che leggere queste parole potrebbe farlo sentire meglio.
Vorrei poter scrivere qualcosa di banale meraviglioso come "non rinunciate mai ai vostri sogni e alle cose che amate" ma la realtà è tutta un'altra cosa.
Veniamo alle cose significative.
Sarò su questi schermi ancora per sei mesi.
Ovvero, mi hanno rinnovato lo stage.
Ebbene sì, il mio viaggio si allunga a un anno.
Ammetto di averlo saputo da qualche tempo, ma non volevo scriverlo finché non fosse stato ufficiale.
Alla luce delle mie precedenti parole, ne vale la pena? Sì. Di tutti i posti che non sono il sogno della mia vita in cui lavorare, questo è il migliore. Ho chi mi insegna cose, anche piccole, con la calma e la precisione che nella mia lunga storia di apprendimento non ho mai avuto, ho chi mi sopporta, chi non dice mai no quando chiedo una mano, chi mi consiglia. Magari tutto il resto è uno schifo e io sto diventando un automa ... Ma ci sono posti ben peggiori per esserlo (e se solo avessi uno stipendio e non dovessi lavorare sempre, non lo diventerei nemmeno e amerei i treni molto di più).
Detto ciò, che fare di questo blog per i prossimi sei mesi?
Voglio che sia il più interessante possibile per me e per voi, per cui metterò su un sondaggio nei prossimi giorni sperando rispondiate.
Per adesso. ricomincia tra poche ore la mia settimana di viaggio.