da qui
I tre quadretti coi profeti la sbirciano non indulgenza. Forse per questo Chochana ha deciso di aprire il quaderno che Yehochoua ha lasciato lì – per la fretta? per la stanchezza terribile di questi giorni? Ha il cuore in gola mentre solleva la copertina coi gigli fiorentini, in contrasto curioso con la prevedibile intensità del contenuto.
I candelabri sono in primo piano, le facce contrapposte si stanno irrigidendo; gli abiti liturgici sono fazioni di colori accesi.
Ha gli occhi annebbiati per la paura e l’emozione; fa fatica a leggere le prime righe: Padre, ti scrivo per cercare di capire. Tu sai che ti amo.
I movimenti sono rapidi e alternati, come quelli dei pugili sul ring.
Mi sono compromesso fino in fondo: amo la terra a cui mi hai destinato, le persone, gli amici che mi sono al fianco.
Ora sembra un ballo, si abbracciano, si scuotono.
Potrei descrivere ogni piega delle alture, ogni foglia di ulivo, ogni acino bianco o rosso della vigna.
Due soldati con lo zaino e il basco verde s’intromettono, facendosi largo nella ressa.
Potrei contare le lacrime che ho visto, le grida che ho sentito.
Si scorge un vecchio con copricapo e barba, un giovane con l’abito nero e le sopracciglia folte.
Ho ascoltato, Padre, ho fatto spazio al dolore della gente, all’amore, alla rabbia dei poveri, all’angoscia dei malati.
Due ministranti, uno coi capelli chiari raccolti in una coda e l’altro con gli occhiali, si avvinghiano come per baciarsi, ma hanno sguardi feroci.
Ho predicato fino a perdere la voce, sperando di toccarli nel profondo; ho guarito gli infermi, liberato coloro che si scoprivano preda del satan.
Un tipo con la tunica a colori se la prende col militare che cerca di fermarlo.
Ho amato, Padre, non ho fatto altro, nonostante la persecuzione e la fatica, ho condiviso tutto, con chi mi odia e mi vorrebbe morto.
Un altro scarica una gragnuola di colpi su quello che sembra un sacerdote.
Ho rischiato di perdermi ogni giorno nei meandri delle anime, nei sogni e negli incubi di coloro che ho incontrato.
I fotografi alzano le macchine e abbagliano coi flashes.
Fino a quando ho incontrato quegli occhi, Padre, gli occhi che sai.
La fila che porta lo stendardo è assalita all’improvviso.
Per un momento ho vacillato. Per un momento, Padre.
L’uomo con la barba cade a terra, qualcuno cerca di rialzarlo.
Ho pensato di trovare lì, per un momento, quello che cercavo.
Un giovane col vestito azzurro approfitta di un angolo più libero per investire di colpi il nemico dell’altra confessione.
Ma quando vorrei lasciarmi andare, penso che la ami come me, e non è giusto che la porti via, che finisca col sottrarla alla tua luce.
Un altro, con la giacca rossa, sferra un pugno a un prete con gli occhiali, che si copre il volto.
Allora ricordo anch’io quanto mi ami.
I pellegrini, al Santo Sepolcro, fanno capannello, non sanno che pensare.
E capisco che posso amarla, Padre, anche di più; che posso amarla, e basta.