A Bigger Splash: Painting after performance

Creato il 16 marzo 2013 da Nebbiadilondra @nebbiadilondra

© David Hockney 2010- Tate

Si comincia con il filmato di Hans Namuth (1951) di Jackson Pollock che, una sigaretta che gli pende pigramente dalle labbra, è impegnato a colare vernice su una tela ai sui piedi.
Un’immagine iconica questa, che ha contribuito non poco a creare nell'immaginario collettivo l’idea che l’atto creativo potesse essere più importante della creazione stessa. Che il dipinto fosse insomma, come disse Harold Rosenberg, “un’arena in cui agire.”
Nella stessa sala, A Bigger Splash (1967), mostra un piscina in cui qualcuno si è tuffato,  un meticoloso esempio di artifizio in glorioso contrasto con Summertime N.9A (1948)di Pollock. E la retrospettiva che segue esplora la dicotomia tra i due e la loro differenza d’approccio come punto di partenza per esplorare il rapporto tra arte e performance dagli anni Cinquanta ai nostri giorni.
Alcune delle opere sono entusiasmanti, come l’ipnotico blu di IKB 79 (1958) di Yves Klein, i rotoli di tela dipinti del Situazionalista Giuseppe Pinot-Gallizio (1958) o le immagini provocanti dell’Azionismo Viennese e di Valie Export, femminista agguerrita che alla fine degli anni sessanta mette in discussione il ruolo della donna nella societa'.
Altre invece, l’intera seconda parte della mostra purtroppo, sembra essere un’occasione mancata con un noioso susseguirsi di installazioni, troppe e troppo poco significative.Resta comunque una mostra interessante.
Londra // fino al 1 Aprile 2013
TATE MODERN
Bankside
+44 (0)20 78878888
visiting.modern@tate.org.uk
www.tate.org.uk/visit/tate-modern

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