A Book Show, la passione e la tradizione di Napoli

Creato il 09 luglio 2013 da Ilsegnocheresta By Loretta Dalola

L’attrice Iaia Forte, solare e appassionata ci legge L’Isola di Arturo di Elsa Morante nel programma Book Show in onda su Sky arte. Iaia è di Napoli. “L’isola di Arturo è uno dei primi romanzi che ho letto. Ero adolescente e non l’ho capito, così come l’ho capito in tarda età, però i personaggi erano così vividi che mi sembravano abitare la stanza dove leggevo. L’ho riletto da adulta, già innamorata della Morante e ho capito cose che non avevo capito in adolescenza. Arturo e Procida, che è l’isola dove vive Arturo, sono rimasti sempre nel mio immaginario e continuano a rappresentare quel rito di passaggio tra l’età giovanile e quella adulta. Ho scelto di portarvi nel palazzo Donn’Anna a Posillipo, perchè per me è uno dei luoghi più belli al mondo. Questa terrezza, queste rovine romane con le radici nel mare. Corrotto dalla salsedine e dalla natura, circondato dalla forza del mare, questo edificio non può vivere senza la potenza primaria che è talmente fote da divorarlo. Questo è per me un luogo, non  solo esteticamente magnifico, ma anche simbolico della mia città e quindi l’ho scelto per voi”.

 La Morante, nel romanzo di cui Iaia è testimone,  è riuscita veramente a esprimere le angosce, i dubbi e le sensazioni di un giovane adolescente.   Il libro riesce poi, con i suoi colpi di scena, ad avvolgerti completamente, perché le descrizioni, sia degli ambienti sia dei personaggi, sono talmente dettagliate che  trasportano in quegli scenari, finché si diventa parte stessa della storia. E come l’Isola di Arturo racconta le difficoltà del protagonista di recidere la proprie radici, anche Napoli non è una città semplice, ma una condizione di vita, uno stato mentale da cui è complicato svincolarsi.

Napoli è anche Edoardo, Troisi, persone che sono state dei napoletani che hanno opposto il proprio peso alla napoletanità. Non hanno mai raccontato come è bello essere napoletani e non si sono mai beati di esserlo ma, hanno avuto un rapporto problematico e complesso con la città, perchè napoletanità vuol dire fantasia, passione, intelligenza, cultura, amore per le proprie tradizioni; A Napoli tu cammini e camminando per la città trovi tutto quello che cercavi. La forza di vedere Napoli  è quella di superare l’enorme barriera dei luoghi comuni che sono la parte di Napoli più visibile, più elementare ma, non è quella più profonda e complessa.

Splendida e terribile, Napoli stordisce di continuo. Il precario equilibrio tra orrore e meraviglia, impudicizie e tradizioni. L’odore del golfo si mischia a quello del caffè, entrambi ti avvolgono. Napoli è vitale e generosa. Difetti e storture di questa sfortunata città, che pur rappresentano una mortificante realtà, vengono ingigantiti ma, si dimentica con troppa facilità il suo patrimonio culturale, la laboriosità di gran parte della sua gente, si trascura la fantasia e la genialità tanto diffuse e la filosofia di vita del napoletano, che rappresentano un consistente patrimonio da difendere.

Miseria e nobiltà di Napoli. Teatro di personaggi tragici e teneri come quelli delle famose sceneggiate, per tanti esagerate ma, per molti nibilmente collegate alla tragedia shakespeariana. Perfino il grande Edoardo De Filippo terminò la sua carriera traducendo “La tempesta” in napoletano del ’600, evidenziando la natura profondamente partenopea di personaggi buffi e inquieti.

Napoli è tragica e romantica. Accecata di vita, ossessionata dalla morte. Custode delle spoglie di grandi poeti come Virgilio e Leopardi.

” Sono incline all’innamoramento ed è così difficile innamorarsi frequentemente di un essere umano, per fortuna ci sono i libri” ci dice Iaia, e a Napoli c’è la libreria Dante &Descartes che di libri ne ha proprio tanti. ” Nasce nel 1984. Apro questa libreria, con un enorme sacrifico, perchè nasce da una costola della mia biblioteca” a parlare è il proprietario, Giancarlo Di Maio, “prendo tutti i libri da casa e li porto in questo luogo e comincio a venderli.  È un lavoro dove ci vuole, non un comemsso ma, un libraio vero in carne e ossa. Io incarno questa tradizione tipicamente napoletana di libreria editrice e anche di antiquariato di libri”.

Napoli ne ha passate tante ed è ancora invincibile. Napoli si scuote di dosso l’insulto e la polvere. Ha voglia di riscossa e guarda al futuro. Napoli è vivace. ” È bellissima” – dice Iaia, sorridendo.  Tutto a Napoli è abbagliante, esagerato. Una città che è impossibile spiegare in una frase ma, che Book Show, prova a far emergere con le immagini, le parole, le interviste. Napoli, città piena di contrasti e vigore. Napoli che non passa mai di moda.

E proprio da Napoli, riparte il viaggio di Book Show, alla ricerca di altre città da raccontare e libri da scoprire.


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