La Morante, nel romanzo di cui Iaia è testimone, è riuscita veramente a esprimere le angosce, i dubbi e le sensazioni di un giovane adolescente. Il libro riesce poi, con i suoi colpi di scena, ad avvolgerti completamente, perché le descrizioni, sia degli ambienti sia dei personaggi, sono talmente dettagliate che trasportano in quegli scenari, finché si diventa parte stessa della storia. E come l’Isola di Arturo racconta le difficoltà del protagonista di recidere la proprie radici, anche Napoli non è una città semplice, ma una condizione di vita, uno stato mentale da cui è complicato svincolarsi.
Splendida e terribile, Napoli stordisce di continuo. Il precario equilibrio tra orrore e meraviglia, impudicizie e tradizioni. L’odore del golfo si mischia a quello del caffè, entrambi ti avvolgono. Napoli è vitale e generosa. Difetti e storture di questa sfortunata città, che pur rappresentano una mortificante realtà, vengono ingigantiti ma, si dimentica con troppa facilità il suo patrimonio culturale, la laboriosità di gran parte della sua gente, si trascura la fantasia e la genialità tanto diffuse e la filosofia di vita del napoletano, che rappresentano un consistente patrimonio da difendere.
Miseria e nobiltà di Napoli. Teatro di personaggi tragici e teneri come quelli delle famose sceneggiate, per tanti esagerate ma, per molti nibilmente collegate alla tragedia shakespeariana. Perfino il grande Edoardo De Filippo terminò la sua carriera traducendo “La tempesta” in napoletano del ’600, evidenziando la natura profondamente partenopea di personaggi buffi e inquieti.
Napoli è tragica e romantica. Accecata di vita, ossessionata dalla morte. Custode delle spoglie di grandi poeti come Virgilio e Leopardi.
” Sono incline all’innamoramento ed è così difficile innamorarsi frequentemente di un essere umano, per fortuna ci sono i libri” ci dice Iaia, e a Napoli c’è la libreria Dante &Descartes che di libri ne ha proprio tanti. ” Nasce nel 1984. Apro questa libreria, con un enorme sacrifico, perchè nasce da una costola della mia biblioteca” a parlare è il proprietario, Giancarlo Di Maio, “prendo tutti i libri da casa e li porto in questo luogo e comincio a venderli. È un lavoro dove ci vuole, non un comemsso ma, un libraio vero in carne e ossa. Io incarno questa tradizione tipicamente napoletana di libreria editrice e anche di antiquariato di libri”.
E proprio da Napoli, riparte il viaggio di Book Show, alla ricerca di altre città da raccontare e libri da scoprire.