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A bordo di una Nissan modello Sunny con Tayo Matsumoto

Creato il 02 maggio 2013 da Lospaziobianco.it @lospaziobianco

Sunny è una di quelle piccole perle nascoste nell’affollato mercato dei manga, un gioiellino da non perdere per gli amanti del buon fumetto. coverPer i più attenti conoscitori del fumetto giapponese non si tratta probabilmente di una sorpresa, visto il nome dell’autore.
Di Tayo Matsumoto in Italia abbiamo letto solamente un volume di Tekkon Kinkreet (Kappa Edizioni), la cui versione animata è stata distribuita da Sony Pictures. Troppo poco comunque per conoscere appieno uno degli autori più apprezzati e influenti in Giappone, riconosciuto negli USA e in Europa come una delle voci più interessanti e originali del manga moderno.

In Sunny, viene narrata la vita di tutti i giorni all’istituto Hishinoko, una sorta di orfanotrofio che raccoglie bambini senza genitori o i cui genitori sono impossibilitati ad accudirli. L’istituto si occupa di dare a questi ragazzini, di età tra i 3 e i 15 anni, un posto dove dormire, mangiare, studiare e passare le giornate.
Il titolo si riferisce a una vecchia auto abbandonata nel cortile dell’istituto, una Nissan modello Sunny, ormai inutilizzabile, centro di fantasie a occhi aperti e corse e fughe immaginarie, rifugio dalla confusione della casa e dagli occhi degli adulti.

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I protagonisti sono fanciulli e pre-adolescenti con i problemi tipici della loro età, acuiti dalla convivenza forzata e dalla situazione familiare, che nascondono dentro sé i propri piccoli drammi dell’essere, tra genitori assenti o poveri o alcolizzati. Soprattutto, sono animanti da una mai sopita voglia di ribellarsi al proprio destino e di diventare adulti. 

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Una banda spesso rumorosa, incontenibile, di una vivacità resa quasi palpabile attraverso una cacofonia di nuvolette e suoni.
I giorni passano tra la scuola, i giochi e i compiti della casa e l’autore li segue in lunghi capitoli autoconclusivi che permettono di conoscere meglio i bambini, i rapporti tra di loro e con i tutori della casa, i loro sogni e segni peculiari.

Questi ragazzini sono presentati in maniera realistica, nel carattere, nella storia e nelle loro relazioni, con tutto l’insieme di innocenza e sfrontatezza, ingenuità ed esperienze traumatiche. Attraverso una caratterizzazione curata e sensibile, l’autore ce li rende subito accattivanti, trasmette il loro essere tanto nell’esplicito, nei dialoghi, nei gesti, quanto nel nascosto, nel non detto, negli sguardi, creando una sensazione di paterna tenerezza attorno a loro. Si vede il tocco di un narratore di razza, nell’ottenere questo risultato senza usare espedienti narrativi per renderli forzatamente disperati, smaccatamente bisognosi (di cure, di una famiglia, di un futuro), senza indugiare cioè in caratterizzazioni strumentali che li ridurrebbero a figure patetiche.

Tra le pagine di questa opera, intensa e leggera, profonda e scanzonata, poetica e movimentata, si respira aria da fumetto d’autore.
L’incedere è tranquillo, il lettore viene accompagnato lentamente nella scoperta di queste piccole grandi storie, messo in grado di gustare con calma le tavole e soprattutto di costruire l’empatia necessaria per avvicinarsi all’atmosfera del racconto.

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Il tratto è leggero ed espressivo; Matsumoto usa i grigi, generalmente sporchi e non uniformi, per dare colore e calore alle tavole. Il segno rimanda certamente al fumetto europeo, richiamando alla mente in particolare Baru, probabilmente anche per una affinità di tematiche e di capacità di descrivere l’infanzia,

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che l’autore francese ha riversato in una delle sue opere più apprezzate come Gli anni Sputnik.

Le tavole hanno vignette solitamente squadrate e alternano, in funzione del ritmo, schemi a tre/quattro vignette in composizioni regolari ad altri nei quali si moltiplicano e conducono la lettura attraverso sequenze di azioni più rapide o di dialogo stretto. Poche le eccezioni, tra cui una scena di gioco/lotta nella quale le vignette si incastrano tra loro in tagli triangolari per sottolineare l’insieme di risate, grida d’incitamento e battiti di mani che l’accompagnano. In generale, emerge l’abilità dell’autore nel gestire gli spazi e nel guidare i tempi di lettura per trasmettere la giusta atmosfera a ogni scena, il tutto senza apparire mai costruito o non spontaneo.

Un’opera decisamente notevole, testimonianza di una politica editoriale intelligente da parte di , che attraverso le vendite dei titoli più commerciali sovvenziona proposte più autoriali e con meno appeal, ma di indiscussa qualità. La serie è tutt’ora in corso in Giappone e  conta a tutto 2012, dodici volumi.

Abbiamo parlato di:
Sunny vol.1
Taiyo Matsumoto
Traduzione Asuka Ozumi
J-Pop, Aprile 2012
216 pagine, brossurato, bianco e nero – 9,90€
ISBN: 978-88-6634-404-9

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