Ho sempre pensato che la cover di questo disco rappresentasse una roccia. Mi immaginavo paesaggi lunari ad altitudini notevoli, sentieri e crepacci. Tutto doveva essere molto aggressivo e impervio, a testimoniare un'enorme difficoltà. Quasi un ostacolo insormontabile e menefreghista, e la musica diventava il flusso di coscienza dello sventurato che piccolo piccolo ci si trovava davanti.
Solo oggi, riascoltando quest'opera, mi è partita la curiosità e ho realizzato che, forse, quella non è pietra ma, dico forse,
corteccia di betulla. Questo cambia tutto. Si passa dall'imponenza di un ostacolo enorme all'intima riflessione sul dolore. Perchè? Lasciate che vi spieghi.
A Broken Consort non è altro che uno dei diversi pseudonimi di
Richard Skelton, musicista inglese che ha iniziato la sua carriera artistica per tentare di fronteggiare la disperazione causata dalla morte prematura di sua moglie. La musica come cura, siamo in una clinica, ormai dovreste saperlo. Ecco che il disco cambia totalmente, ecco che i flussi sonori singhiozzanti di Skelton lo accompagnano mentre apre la sua scatola di betulla, magari impolverata, magari nascosta in soffitta. I droni non sono altro che ricordi, foto, lettere. Lo senti quell'arco che lo segue mentre apre la scatola e ne tira fuori una vecchia foto di lei. Non le era mai piaciuto quello scatto, aveva una faccia stupida, diceva; ma lui l'ha tenuta lo stesso e ora in quel sorriso magari ci rivede tutti gli anni trascorsi insieme.
Il fiume di note rallenta, si disintegra sotto i nostri occhi. Piano, si dissolve. E a noi non rimane che un disco strabiliante. E a lui non rimane che una polverosa scatola di betulla.
Tracklist:
- A Sundering Path
- Weight Of Days
- Something Fell
- The Elder Lie
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