A cavallo tra un’era e… un solo

Creato il 27 giugno 2013 da Scribacchina

C’era una volta, tanti anni fa, l’era pre-internet.
Un periodo nel quale le lettere si scrivevano a mano e in corsivo.
Ci si spediva cartoline dai luoghi di villeggiatura.
Si alzava la cornetta del telefono (a disco) se si voleva parlare con un amico.
Se si voleva far arrivare i propri scritti alle altre persone, c’erano tre soli mezzi: fanzine, libri, giornali. Le prime avevano bisogno di un investimento economico ridotto; per i secondi bisognava aprire un mutuo; per i terzi bisognava mettersi totalmente in gioco e trasformare quella che era una semplice passione in mestiere.
Internet ha cambiato tutto: c’è un canale diretto, straordinariamente immediato con le altre persone. Non c’è più (solo) la carta stampata: al suo posto, un monitor e una tastiera da usare in totale autonomia.
Ci vivo dentro, ma per certi aspetti non riesco ancora a capacitarmi del fenomeno. Di quanto il comunicare possa essere facile e immediato.
Non riesco a misurare tutto questo con esattezza.

Ottimo: mi sono persa per strada.
Stavo dicendo…?
Ah, sì. L’era pre-internet.
C’era una volta, tanti anni fa, l’era pre-internet.
Un periodo nel quale se si voleva ascoltare musica bisognava comprarla.
E ogni album comprato non era mai un caso: era una scelta meditata.
Era prezioso: piccola perla amata, da ascoltare e riascoltare.
Oppure si sentiva musica alla radio, sperando trasmettessero qualcosa di decente.
Gli spartiti erano a pagamento.
Le trascrizioni erano a pagamento.
Tutto era a pagamento.
A meno che non si avesse la fortuna di avere un maestro (a pagamento) che potesse allungare sottobanco – bontà sua – fotocopie di partiture e metodi.

E’ cambiato tutto… ed è uno dei cambiamenti globali più belli che ho avuto la fortuna di vivere. Sembra quasi di essere di fronte ad una tavola imbandita con cibi e vini di ogni tipo, dove il Tavernello convive serenamente accanto al mio adorato Lagone (un rosso barricato, ça va sans dire). E hai la piena libertà di scegliere se limitarti a soddisfare la sete con il primo o concederti momenti di puro godimento col secondo.
Oggi su Internet per un musicista (o pseudo tale, come Scribacchina) c’è tanto di quel materiale da mozzare il fiato: musica di libero ascolto tra nomi noti e artisti sconosciuti, partiture, registrazioni introvabili…

E quando digiti su un qualsiasi motore di ricerca le parole «Fast Flight Fabrizio Bosso» con l’idea di riascoltare quel brano (chissà dove ho messo il cd, dannazione…), ecco splendere in tutta la sua magnificenza l’ennesimo dono di internet: la condivisione della conoscenza.

Chissà come suona questo solo fatto col basso…
Quasi quasi…


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