Dopo giornate intere passate a leggere di politica e gli esami finalmente finiti un po'di relax ci vuole.
Poi ho incontrato questa notizia e non ho saputo resistere.
"6 packs/9 lives è il sexy calendario di modelli, tutti realmente proprietari di gatti, promosso da un'associazione benefica allo scopo di raccogliere fondi per la tutela dei diritti degli animali.
Il dibattito sull'utilizzare il corpo umano come cornicetta decorativa per vendere prodotti, per quanto possano essere nobili questi ultimi, è acceso.
Può esserci qualcosa di etico nell'utilizzare persone come oggetti per sostenere una causa, per quanto nobile essa sia?
Può esserci qualcosa di etico nel sacrificare la dignità dell'essere umano sull'altare del profitto, dovunque vadano a finire i soldi?
Può esserci qualcosa di etico nel voler dare una personalità, dei sentimenti, una dignità agli animali e poi rappresentare l'uomo come un ammasso di addominali innaturalmente scolpiti, così come sovente accade per il sesso femminile con un seno eccessivamente grande ed (in)adeguatamente ritoccato dalla chirurgia estetica, così come fanno i più beceri programmi Mediaset?
Può esserci qualcosa di etico nel voler sfatare un pregiudizio, il fatto che essere amanti degli animali sia qualcosa di poco virile, utilizzandone un altro, quello per cui se un uomo non ha muscoli è un cesso e non vale niente?
Non so voi, ma personalmente credo di no.
È indubbio, abbiamo un problema serio: gli animali sono trattati come oggetti pelosi da utilizzare finchè il bambino li vuole o finchè son piccoli e teneri, per poi scaricarli in mezzo alla strada quando non servono più.
Per chiunque sia minimamente attratto dagli altri esseri con cui dobbiamo condividere, da bravi coinquilini, il nostro pianeta tutto ciò è atroce, abominevole.
Avendo un gatto e una coniglia con qualche problema "di testa" poco simpatico (il primo ha paura di tutto dopo che è stato castrato da adulto e senza il nostro permesso nè la nostra presenza, la seconda morde le persone quando hanno del cibo per lei in mano... probabilmente è solo un po'scoordinata e "sbaglia mira", ma...ahi!), quando sento parlare di coloro che abbandonano i propri membri della famiglia pelosi perchè sono tanto buoni e teneri ma non possono portarli in vacanza, oppure perchè, dopo che loro e/o i bambini hanno fatto loro di tutto, sono diventati troppo aggressivi, la bestemmia parte in automatico.
Tutto sommato non credo che il modo giusto per combattere un abominio sia commetterne un altro: è vero che l'uomo della strada deve smetterla di considerare gli animali esseri teneri, coccolosi ma privi di sentimenti e personalità, però così deve fare anche con gli esseri umani, uomini in questo caso, donne in altri, come le pubblicità della Peta.
Probabilmente il commento di molti sarà: "Di solito per queste cose sfruttano il corpo femminile, finalmente, da quel dì che chiediamo parità, fanno un calendario con gli uomini e noi ancora ci lamentiamo?".
Sì, mi lamento.
Mi lamento perchè non mi faccio fregare.
Mi lamento perchè la par condicio non si fa al ribasso.
Mi lamento perchè mi sono fracassata le ovaie di aspettare la soluzione ad un altro problema ignominioso, la stereotipizzazione della bellezza maschile e femminile, e l'utilizzo di queste immagini in virtù di qualche causa, buona o cattiva che sia, non fa che peggiorare il problema ed è un pericoloso sintomo del fatto che ormai anche chi si definisce alternativo ha assorbito e fatto suoi questi modelli di riferimento.
Anche loro pensano che l'uomo grasso, non depilato, con una faccia da uomo e non da donna mancata e senza muscoli non possa in alcun modo essere attraente e non valga niente?
Abbiamo il mondo pieno di persone con complessi e mancata accettazione di sè, che talvolta sfociano in disturbi alimentari, per il loro aspetto, abbiamo episodi di bullismo a danno degli individui che non sono come quelli presentati della pubblicità perchè "brutti" e "sfigati", abbiamo gente definita "cesso" solo perchè non è come gli standard di mamma tv, abbiamo gente che viene definita "cessofila" solo perchè non condivide quegli stereotipi... davvero abbiamo ancora bisogno di calendari come questi? dove arriveremo? Di quanto dovrà ancora aumentare la percentuale di pazienti, maschi e femmine, curati per disordini alimentari perchè la si pianti lì una volta per tutte e si comincino a vedere in tv, nei calendari e nelle pubblicità persone come se ne incontrano per strada tutti i giorni?
A chi giova tutto ciò, mi chiedo?
Non certo alle donne, che hanno solitamente gusti estetici meno standardizzati di quelli maschili, forse proprio perchè con loro il processo di uniformazione è cominciato prima. Giova a chi ha delle palestre, a chi vende integratori, a chi vende attrezzi ginnici e a tutta questa "bella" gente qua, così come il modello standardizzato femminile è concepito per vendere trucchi creme, cazzilli vari per dimagrire e cose così. Oltre al caro e vecchio chirurgo estetico.
Proprio chi dovrebbe proporsi come alternativa ad un sistema che vede qualunque cosa come mero business, compresi gli esseri senzienti, si mette a propagandare uno stereotipo che aiuta questo modello insensibile di fare affari?
Qualcuno obietterà "certo, MissXD, hai ragione, tuttavia certi prodotti sono fatti apposta per far eccitare la gente e per ragiunggere questo scopo con un numero molto alto di persone c'è necessità di proporre un modello che faccia eccitare un numero molto alto di persone".
A parte, tanto per rimanere in tema animalista e felinofilo, che si evince da tutto ciò che abbiamo a che fare con un gatto che si morde la coda e non sa che la coda è sua (propongo un certo modello di bellezza -> le persone lo assorbono -> dato che devo eccitare e quello è uno dei più comuni ripropongo quel modello -> le persone lo assorbono ancora di più -> lo ripropongo ancora di più... e così via), questo potrebbe essere parzialmente vero nel caso di film e riviste porno, ammesso e non concesso che la gente non si ecciterebbe se vedesse compiere certe scene da persone comuni anzichè dalla biondina rifatta e dal superdotato, cosa francamente poco plausibile visto e considerato il successo che in quest'ambito sta avendo l'amatoriale.
Un concetto del genere non può essere assolutamente applicato ad una campagna pubblicitaria, anche e soprattutto se per una buona causa.
Un progetto di beneficenza non deve necessariamente eccitare.
Un progetto di beneficenza deve portare avanti una causa, non nuocere ad essa danneggiandone l'immagine con la proposizione di stereotipi contro cui lottano molti simpatizzanti.
Un progetto di beneficenza deve mirare a far apparire quanto di buono ci sia nella lotta che si porta avanti, non deve essere la prova dell'incoerenza di chi ha prodotto l'iniziativa e di chi l'ha sostenuta economicamente, che dimostrano di tenere molto all'eliminzaione dell'oggettificazione e della mercificazione degli animali ma di battersene altamente l'anima di quelli del corpo umano.
Volete proprio fare un calendario? Ok, allora tralasciate gli addominali scolpiti e metteteci i proprietari felini della porta accanto, compresi la donna con la cellulite, l'uomo con la pancetta, la ragazzina con le treccine, il ragazzino con gli occhiali a fondo di bottiglia, la/il transessuale (perchè no?) e la Fortuna (e la vostra immaginazione) sa chi altro. Mostrerebbe quanto sia universale l'amore per il nostro intelligentissimo amico a quattro zampe e farebbe tutt'altro effetto.
E magari potrei anche pensare di fare un'offerta.
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