A che vale votare se poi fanno come gli pare?

Creato il 16 marzo 2016 da Freeskipper
A che vale votare se poi fanno come gli pare? Abbiamo votato per una coalizione di governo e poi ce l’hanno cambiata per ben tre volte con tre governi non eletti. E la terza volta un “premier senza voto” si è permesso di cancellare l’Articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, di cambiare la Costituzione e di abrogare, con un emendamento di poche righe, il cuore della legge di iniziativa popolare sull’acqua pubblica. Che senso ha aver votato una battaglia referendaria di quasi dieci anni, culminata con un referendum plebiscitario se poi chi non è mai stato eletto dal popolo si permette addirittura di cancellare l'articolo 6 di quella legge, ovvero che l’acqua deve essere pubblica, che la gestione dei servizi idrici deve essere pubblica e che le infrastrutture che portano l’acqua fino ai nostri rubinetti rimangano anch’esse pubbliche? Oggi è toccato all’acqua, domani alla scuola, alla sanità, alla giustizia e alla sicurezza. E quel che un tempo si temeva, oggi si sta biecamente concretizzando: arriveremo a pagare pure l’aria che respiriamo! A questo punto ritorna più inquietante che mai la domanda: a cosa serve votare se poi fanno come gli pare, prima (liste di partito), durante (brogli) e dopo (cambio di casacca) le consultazioni popolari? E alla luce dei recenti fattacci di Roma, Napoli, Milano e Acqua privatizzata, che senso ha recarsi ancora alle urne per il referendum sulle trivelle e per il sindaco se poi il voto dei cittadini viene scientemente disatteso e sbeffeggiato?