A chi?

Creato il 26 maggio 2014 da Patuasia

Che vuol dire Floris? Senza cantar vittoria (memore della recente figuraccia alla Gabella?) il presidente di Alpe esprime un giudizio positivo sul risultato conseguito dalla coalizione Alpe, UVP e Pd che ha ottenuto 17 mila preferenze per il candidato, Luca Barbieri. Aggiunge che con una maggiore concertazione fra le forze politiche e cioè con l’inclusione della maggioranza, la Valle d’Aosta avrebbe ottenuto un seggio nel Parlamento europeo. A onor del vero Alpe si era già espressa in tal senso da subito. Pure Rollandin al Congresso Union aveva preannunciato la necessità di un’ampia coalizione unica fra le forze politiche in accordo con i temi più importanti da proporre in Europa. Così come Maurizio Martin, segretario di Stella alpina. Anche Centoz sarebbe stato disposto ad allargare il fronte necessario per raggiungere l’obiettivo. Se non ricordo male, la maggioranza era disponibile ad accettare un candidato espresso dalla minoranza, candidato che, considerate le ripercussioni che il voto avrebbe avuto sul Governo nazionale di cui il PD esprime la figura del Presidente del Consiglio, non poteva che essere un candidato del medesimo partito. Si era vociferato di un’eventuale candidatura di Eveline Christillin, ma non se ne fece nulla e il tutto si ricompose faticosamente a liste nazionali già chiuse. Un candidato, Luca Barbieri, espressione della coalizione Alpe, PD e UVP, con nessuna chance di vincere. Insomma a qualcuno il progetto non andava a genio. A chi? All’UVP dei Viérin che inevitabilmente, dato il conflitto tribale in atto, non avrebbero potuto e voluto partecipare all’ampio progetto elettorale. Ai tre moschettieri del PD, in primis a Donzel, ancora livoroso nei confronti di Rollandin che non l’ha voluto in Giunta nella trascorsa legislatura. Ai due grillo-talpa che, a differenza di quanto dichiarato subito dopo le elezioni, non si sono limitati a votare questo o quell’atto politico-amministrativo a seconda del loro programma, ma hanno dato man forte all’avversario numero uno del pericolo numero uno. Morale nessun candidato valdostano in Europa e quindi nessun vincitore.

La Favre, presidente dell’UVP, al contrario della prudenza alpista, esprime grande soddisfazione e parla di vittoria collettiva dell’opposizione. Vittoria collettiva! Tempo fa, più sicura di sè grazie a quella che sembrava una vittoria, diceva che il suo partito era l’unica vera forza di opposizione al sistema, ora non più, ora accarezza gli alleati e li fa compartecipi. Perché? Per tenere in piedi l’alleanza, senza la quale rischierebbe di stare anni all’opposizione. Laurent Viérin si sbilancia come è suo solito, in un entusiasmo a sinistra che non dovrebbe appartenergli. Si farà prendere in braccio anche lui? “La vittoria di Renzi in Italia – dice – incarna il cambiamento tanto auspicato e di cui abbiamo bisogno. Un vento, soffiato anche sulla Valle d’Aosta, e che arriverà malgrado qualcuno si ostini a rimanere attaccato al potere.” (La Stampa.it). Conferma la vittoria: “Il risultato del voto ci fa quindi ribadire che il cambiamento ha vinto, che le forze della ex maggioranza non sono state in grado neppure di esprimere un candidato, e che la vera alternativa continua ad essere rappresentata dalle forze della “Renaissance””. La reiterazione concitata della parola vittoria testimonia la sua paura di rimanere solo.