(foto di Letizia Battaglia)
Noi poeti impotenti
ci rincorriamo in stanze noiose,
affascinati dal ronzio
di un motorino per pesci,
mentre avanzi di pandoro
ci piovono dal soffitto
per Natali in ritardo,
fatti di versi letti malamente,
gridati nella notte limacciosa,
notte mostarda scadente
sui nostri corpi hamburger di noia
senza forza per un sesso senza scintille
-
a chi non piace il jazz
a chi non piace il jazz
-
serate di magici sciamani pakistani
che prevedono pioggia su Roma
-
con i loro ombrelli di cartone
e le loro risate senza biglietto
come ombre di merluzzi salati
sulle labbra rifatte della notte puttana.
-
E la poesia,
che resta sempre un paio d’occhi indietro
rispetto a quello che vedete
sui vostri schermi spaventati
da pescatori di spine staccate
televisori angurie parassiti fuggiti
nella notte
fuggiti.