A circa 20 anni dall’omicidio di Maria Armando, si risolve un giallo familiare

Creato il 14 ottobre 2011 da Yellowflate @yellowflate

Ennesimo caso risolto a quasi 20 anni. Alessandra Cusin, si apprende dal Corriere della Sera, il 17 novembre 2010 raccontava ad un amico: «Abbiamo colpito qua, qui e dopo qua. Infine lei l’ha coperta… Gli tenevamo la testa e l’ha finita… Credimi… mi resterà tutta la vita». Alessandra è in carcere da ieri con la grave accusa di aver ucciso, nel febbraio 1994 Maria Armando, l’omicidio sarebbe stato commesso con la complicità dell’amica veronese Marika Cozzulla, delle due figlie della vittima, Katia e Cristina Montanaro, e dell’ex fidanzato di quest’ultima, l’italo-argentino Salvador Versaci. Un giallo familiare. La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso con cui, il legale della Cusin, aveva contestato formalmente le intercettazioni che, in verità sono alcune delle prove indiziarie con cui vengono “incastrati” i 5 killer.  Le intercettazioni sono state effettuate con un registratore dall’amico della Cusin, un pregiudicato, dunque sarebbero discorsi e frasi raccolte senza autorizzazione.  All’epoca dei fatti,  Maria Armando aveva 42 anni e lavorava come inserviente in ospedale,e, il 23 febbraio 1994 viene uccisa nel suo appartamento a   Praissola di San Bonifacio. A dare l’allarme il giorno successivo fu la figlia minore, Katia. 21 coltellate, un bastone infilato nelle parti intime, uno scempio, settimane dopo verrà accusato il fidanzato della vittima Alessio Biasin, preside di scuola media che per lei aveva lasciato moglie e figli, Biasin verrà scagionato dopo qualchemese di carcere. Poi le indagini di fermano sino al 2010 quando avviene la tragica rivelazione. Secondo la ricostruzione del pubblico ministero, gli autori materiali del delitto furono Cristina, Salvador, Marika e Alessandra.


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