Io penso che pochissimi italiani sanno che l’Esercito brasiliano ha partecipato alla Seconda Guerra Mondiale e che ha combattuto in Italia, al fianco dell’Esercito statunitense, contro i nazisti.
Ci sono tantissime cose che non sappiamo del nostro passato quindi penso che sia giusto dedicare almeno un post a tutte quelle persone che hanno contribuito a rendere libera l’Italia. E se pensate che l’Esercito brasiliano è solo composto da volontari e che il Brasile è un Paese pacifico, neutrale, che mai ha fatto guerre a qualcuno, penso che sia un motivo in più per rendere omaggio a tutti loro.
Allora…
Nel 1939, all'inizio della Seconda guerra mondiale il Brasile rimase neutrale, coerentemente alla politica del presidente Getúlio Vargas di non allinearsi a nessuna delle grandi potenze, ma cercando di godere dei vantaggi offerti da queste. Questo "pragmatismo" fu interrotto quando, all'inizio del 1942, gli Stati Uniti praticamente ordinarono al vacillante governo brasiliano di cedere l'isola di Fernando de Noronha e la costa nord-orientale brasiliana per il rifornimento delle loro basi militari. Dal gennaio dello stesso anno, iniziò una serie di siluramenti di navi mercantili brasiliane da parte di sommergibili italo-tedeschi nel corso di un'offensiva che mirava ad isolare il Regno Unito, impedendo di ricevere dal continente americano forniture vitali (attrezzature, armi e materie prime) per sostenere l'impegno in guerra contro i tedeschi.
Questi attacchi dell'Asse avevano anche l'obiettivo di intimidire il governo brasiliano, in modo che si mantenesse neutrale; inoltre, gli agenti infiltrati nel Paese e i simpatizzanti fascisti brasiliani, spregiativamente denominati dalla popolazione con il soprannome di Quinta colonna, diffondevano la voce che gli affondamenti fossero opera degli anglo-americani, interessati all'ingresso del Brasile nel conflitto al loro fianco.
I soldati brasiliani erano una delle venti divisioni alleate presenti al fronte in quel momento: una vera e propria Babele costituita da statunitensi (comprese le truppe segregate della 92ª divisione, formate da discendenti di africani e giapponesi e comandate da ufficiali bianchi), italiani antifascisti, esiliati europei (polacchi, cechi e greci), truppe coloniali britanniche (canadesi, neozelandesi, australiani, sudafricani, indiani, kenioti, ebrei ed arabi) e francesi (marocchini, algerini e senegalesi), in una diversità etnica che molto somigliava al fronte francese del 1918.
La FEB fu integrata in seno al IVº Corpo d'armata dell'esercito statunitense, sotto il comando del generale Willis D. Crittemberger, Corpo a sua volta assegnato alla 5ª armata comandata dal generale Mark W. Clark.
Oltre a due unità dell'esercito, due unità della Forza Aerea Brasiliana furono integrate nella FEB. Una di loro fu il 1º Grupo de Aviação de Caça , creato nel 18 dicembre 1943; l'altro fu la 1ª Esquadrilha de Ligação e Observação , creata il 20 luglio 1944, al fine di sostenere le attività di divisione dell’artiglieria.
In questo stesso periodo, il personale del "Depósito de Pessoal da FEB" fu trasportato a bordo della nave "Generale M.C. Meigs", in un totale di 4.682 uomini, arrivati a Napoli il 7 dicembre e successivamente trasferiti a Pisa.
L'ultimo contingente di 5.082 uomini della FEB fu inviato in Italia, il 9 febbraio 1945, arrivando a Napoli il 22 dello stesso mese.
Il FEB in Italia
Il FEB, al momento dell'arrivo in Italia, divenne parte della V armata USA., comandata dal generale Mark Wayne Clark. Insieme con l’8ª Compagnia dell'esercito britannico, comandata dal generale Leese, faceva pate di 15 gruppi-composti di brasiliani, canadesi, inglesi, indiani, americani e sudafricani.
La FEB entrò in combattimento nel settembre del 1944 nella valle del fiume Serchio, a nord della città di Lucca. Le prime vittorie della FEB furono ottenute con le conquiste di Massarosa, Camaiore e Monte Prano. Solo alla fine di ottobre, nella regione di Barga, la FEB subì i primi contraccolpi. Visto il successo della campagna di settembre e inizio ottobre, alla fine di novembre la FEB, in pochi giorni, fu responsabile della presa della zona di monte Castello e monte Belvedere.
Il comandante della FEB avvertì la 5ª armata statunitense che tale missione non poteva essere realizzata da una sola divisione, come era già stato dimostrato in tentativi falliti in altre missioni, e che per aver successo sarebbe stato necessario l'attacco congiunto di due divisioni contemporaneamente a monte Belvedere, monte della Torraccia, Monte Castello e Castelnuovo. Tali argomentazioni furono accettate solo dopo il fallimento di due tentativi, questa volta fatti dai brasiliani, uno a novembre e l'altro a dicembre.
Tra la fine di febbraio e il marzo del 1945, come aveva suggerito il comandante della FEB, iniziò l'Operazione Encore per sfondare gli ultimi baluardi dell'Asse sull'Appennino modenese e bolognese assieme alla 10ª divisione di montagna statunitense (10th Mountain Division) arrivata di recente. I brasiliani conquistarono alcune posizioni, tra cui Monte Castello e Castelnuovo, mentre gli americani presero Monte Belvedere e Monte Della Torraccia. Da queste posizioni fu possibile avviare l'offensiva finale di primavera, nella quale, in aprile, la FEB prese il paese di Montese. Le posizioni conquistate da parte delle truppe brasiliane, sommate a quelle ottenute dalla divisione di montagna statunitense in questo settore secondario, ma vitale, diede la possibilità alle forze sotto il comando dell'VIII esercito britannico, più a est nel settore principale del fronte italiano, di vedersi finalmente libere dal fuoco di artiglieria nemica che partiva da quei punti e di spostarsi sopra Bologna, rompendo la Linea Gotica dopo otto mesi di combattimento.
Le perdite
In questa campagna il Brasile perdette in combattimento circa quattrocentocinquanta soldati e tredici ufficiali, oltre ad otto ufficiali-piloti della Forza Aerea Brasiliana (FAB). Vi furono inoltre circa duemila morti dovuti a lesioni da combattimenti e più di dodicimila dispensati per ferite, mutilazioni o altre cause. Considerando sostituzioni e turni, dei venticinquemila uomini inviati più di ventiduemila hanno partecipato alle azioni. Quindi, compresi morti e invalidi, la FEB ha avuto una media di 1,7 uomini per ogni posto di combattimento, un grado apprezzabile se paragonato ad altre divisioni in condizioni analoghe. Alla fine della campagna, la FEB aveva catturato più di ventimila soldati nemici, quattordicimilasettecentosettantanove solo a Fornovo di Taro, ottanta cannoni, millecinquecento autovetture e quattromila cavalli.
Bene, questa è la storia di un Paese pacifico, che cercando la comprensione tra le Nazioni, fu costretto a entrare in guerra dopo essere stata attaccata dall'asse. Furono 239 giorni di combattimenti, in cui la FEB perse 463 uomini, ma il loro sacrificio non fu invano!
Spero più avanti di approfondire questo argomento, perché lo trovo molto interessante sotto vari aspetti, ed è giusto che gli italiani sappiano che la loro libertà di oggi è dovuta anche grazie a uomini come questi.