A come agricoltura (introduzione)

Creato il 07 maggio 2014 da Marga

Didattica: 2F alimentazione/globalizzazione

Ho deciso di partire da molto lontano perchè sono convinta che guardare al passato possa far brillare qualche idea per il futuro e quindi incomincio da A. (indispensabile cliccare sul link !)

http://www.prezi.com/ikoqaojm1rlm/

Mezzaluna fertile

Siamo nella mezzaluna fertile; qui ha inizio, con un’ invenzione, la prima grande rivoluzione dell’umanità: la rivoluzione agricola.

Fu probabilmente un’invenzione della donna – raccoglitrice, (che forse decretò così l’inizio della sgradevole condizione femminile, giunta fino a noi quasi intatta) comunque, proprio  a causa delle faticose pratiche agricole, gli umani diventano sedentari, si moltiplicano, producono cibo in quantità maggiore rispetto alle immediate necessità. Creano, in sostanza, le  condizioni per la nascita della prima grande civiltà: i Sumeri ed è l’inizio della storia.

Ancora una volta lascio al genio di Bruno Bozzetto un breve riassunto di quello che succederà nei secoli, e millenni successivi

Ma torniamo al neolitico e seguiamo il cammino  dell’agricoltura  nelle terre del pianeta: 9000 anni fa in Cina India Indonesia, si iniziarono le coltivazioni di riso,

diffusione dei prodotti agricoli nel neolitico

8000 anni fa in Messico e nelle Ande orientali si coltivano mais e patate.

Per ogni  rivoluzione sono necessarie tecniche e strumenti e i nostri progenitori furono abilissimi nell’inventare le une e gli altri

Se all’inizio furono agricoltori seminomadi che applicavano la tecnica “taglia e brucia”, pare che ben presto abbiano imparato a concimare il terreno utilizzando il letame prodotto dall’allevamento del bestiame. Poi  inventarono  l’aratro e soprattutto iniziarono a  domesticare piante e animali.

Complice della avventura umana è proprio una pianta, una graminacea selvatica chiamata einkorn. Questa pianta costituiva la base dell’alimentazione degli uomini raccoglitori cacciatori della mezzaluna fertile. Aveva spighe fragili e con pochissimi chicchi: questo rendeva facile la dispersione

dei semi. Gli uomini iniziarono a selezionarle con la raccolta delle spighe più resistenti e

storia del frumento

con più chicchi e, in pratica, favorirono un carattere patologico della pianta, che divenne così, totalmente dipendente dalla semina. Ed ecco il grano, come lo conosciamo oggi.  Per approfondire l’argomento, qui troverete gli interessantissimi  poster di una mostra L’uomo e le piante nella preistoria che raccontano del faticoso incontro uomo/pianta. (faticoso per entrambi!).

A questo punto credo  però sia indispensabile una riflessione. Sono partita da Eva e Adamo per chiedere alla 2 F ( e a tutti quelli che ne hanno voglia) di pensare realmente al significato del termine “naturale”. In un pianeta naturale noi saremmo poche migliaia di  cacciatori – raccoglitori. La padronanza del fuoco e la capacità di manipolare  piante e animali ci hanno portato qui, ma qui, di naturale non c’è niente!

Se noi abitiamo ancora questo pianeta (e in discreto numero !) lo dobbiamo proprio alla capacità di modificare e, come nel caso della medicina, combattere il naturale. Può essere che questa riflessione non ci piaccia, può essere che l’idea di rapporto umanità/natura che abbiamo sia idilliaca e bucolica, un qualcosa di simile alle idee  dei fondatori e custodi dell’accademia dell’ Arcadia. Può essere.

Credo però che per il nostro bene e per la futura sopravvivenza ( qualora si consideri questa una priorità) si debba incominciare a riflettere, senza lasciarsi gabbare da trovate pubblicitarie e si debba incominciare a capire quale sia il nostro vero rapporto con il “non umano”. Un rapporto complesso che non si esaurisce nè con un “torniamo alla natura” nè con un  “coltiviamo la foresta Amazzonica”. Un rapporto che ha bisogno di scienziati capaci e autorevoli,  di politici illuminati e di un popolo culturalmente adeguato. (Mettere in ordine di utopia crescente).

Letture consigliate

per riflettere sul quotidiano

D.Bressanini – Pane e bugie – Chiarelettere 2010

D. Bressanini – Le bugie nel carrello- Chiarelettere 2013

per un ritorno al passato

J. Diamond- Armi, acciaio e malattie- Einaudi 1998

J. Diamond- Collasso – Einaudi 2005

per leggere un libro bellissimo e quasi sconosciuto

M.Twain- Lettere dalla Terra- Editori Riuniti -1964


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