Ci si aspetterebbe un approccio diverso alla cosa pubblica, specie dopo le ultime vicende, specie nel momento di grave crisi istituzionale che viviamo. Ci si aspetterebbe un diverso tipo di coerenza tra parole e fatti a ridosso delle prossime elezioni. Ci si aspetterebbe una forma di rispetto nuova nei confronti dell’elettore.
Ci si aspetterebbe che si parta dal progetto, dall’idea. Si dica: ecco, io voglio realizzare questo. Si proponga ad altri e si cerchi una condivisione. Una volta trovata la convergenza sul progetto si parli di alleanze, di liste, di nomi.
Mancano pochi mesi alle elezioni amministrative. Le manovre sono in corso, sono tutti in fibrillazione. Si parla di alleanze, schieramenti, conferme, riconferme, disconoscimenti. Ma non sento parlare di progetti. È il progetto che conta, la volontà di portarlo avanti e poi le persone che chiedono la fiducia dell’elettore sulla propria capacità di realizzarlo. Invece, a quanto pare, il progetto ancora non c’è, forse verrà, forse non ci sarà mai. Ma le strategie politiche, le alleanze, gli schieramenti sono già pronti.
Luca Craia