La mostra allestita alle Scuderie del Quirinale si propone di celebrare la vita e le opere di Augusto nel bi millenario della morte, avvenuta il 19 agosto dell’anno 14 d.c.
Frutto della collaborazione di molti musei e collezioni private, come la Fondazione Sorgente Group e la Fondazione Santarelli, l’esposizione presenta statue, busti e oggetti preziosi che ricostruiscono l’era augustea, durata più di 40 anni. Ideata dall’archeologo Eugenio La Rocca, la mostra si concluderà il 9 febbraio 2014 e si sposterà al Grand Palais di Parigi il prossimo marzo.
Nato nel 63 a.c, egli aveva soltanto 18 anni quando Cesare, nel 44 a.c morì sotto i colpi di quelle famose 23 pugnalate inferte dai congiurati in Senato. Gaio Giulio Cesare Ottaviano Augusto era nato da una famiglia plebea arricchita, pur essendo figlio di una sorella di Cesare, e fu prescelto da Cesare stesso a diventare suo successore quando ancora aveva 16 anni.
Egli regnò per 12 anni con Marco Antonio e poi, per più di 40 anni, conservò il potere assoluto. Il nome di “Augusto”, mai attribuito prima a comune mortale, gli fu conferito nel 27 a.c dal Senato.
Nonostante i libri di storia ce lo abbiano descritto come un uomo di salute cagionevole e corporatura esile, ”sempre “malaticcio, per citare il termine esatto riportato dal mio sussidiario delle scuole elementari, egli morì all’età di 76 anni. Fra le 200 opere esposte, vi sono statue, busti e volti in marmo.
Tra i busti anche quelli raffiguranti Giulio Cesare, mentre su alcuni bassorilievi è narrata la battaglia di Anzio che nel 31 a.c segnò la sconfitta di Antonio e Cleopatra e il trionfo proprio del “princeps” Ottaviano. Tra le sculture più celebri in mostra, senza dubbio quella di “Augusto di Prima Porta”, anche chiamata “Augusto loricato”, da lòrica, la tipica corazza in pelle dei legionari.
Scolpita intorno al 20 a.c e conservata ai Musei Vaticani, la scultura riprende il “Doriforo” di Policleto, infondendo un’immagine dell’imperatore in veste di guerriero.
Qui però la figura non è nuda, bensì Ottaviano è scolpito come un condottiero, scalzo e dal volto rassicurante. Il braccio destro è alzato e la veste che avvolge i fianchi, è riccamente decorata. Il legame con l’arte greca si avverte nitido, ma mentre l’arte greca scolpiva la figura in tutta la perfezione del corpo nudo, “mescolandola” con concetti mitologici, la scultura romana è pura storia.
Il “divo” Augusto verrà dunque nuovamente celebrato a Roma, ed è interessante pensare che, il reggitore più effigiato della storia è stato, in fondo, proprio colui che ha cambiato il “volto” dell’Urbe.
Written by Cristina Biolcati