A esser buoni...

Sará il tempo che non aiuta, la continua pioggia che ti da il buongiorno, e che buongiorno del cavolo direi io, e non smette fino a sera, anzi non smette proprio. Domani siamo a giugno e sembra inverno, le maniche corte son bandite, pensare al mare é impossibile...poi ci son posti, che conosco bene, che han 30ºC e si lamentano che sudano...facciamo cambio???
Comunque, tempo pessimo. E forse é per quello che il mio umore va quasi di pari passo. Sta di fatto che da una settimana sto mandando a quel paese tutti coloro che mi si presentano davanti e mi creano problemi.
Stile un vicino di casa, una settimana fa, che si lamenta che alle 10, dico 10, di mattina il mio cane abbaia quando esco di casa, ed io gli ricordo che non abbaia di notte, né alle 7 di mattina, che son le 10 e che dura comunque poco. Lui mi dice ma le sembra normale? Ed io rispondo le sembra normale che io alle 23 sento le sue sedie spostarsi, e mi becco tutte le bricciole, foglie, polvere e quel che sia dalle sue tovaglie e tappeti sbattuti dalla sua terrazza che arrivan sulla roba appena stesa? No, perché io mica chiamo l'amministratore per ste stupidaggini, lui per 4 giorni di cane che abbaia lo fa. Ma siccome suddetto signorotto lo senti insultare la moglie in maniera che vorresti andar su a bussargli per poi schiaffeggiarlo, questo pensava che siccome io son donna allora mi becco lo stesso comportamento. Sbagliato! Stavo quasi per avvisarlo, prima che iniziasse con le sue menate, che avevo una giornata storta, ma l'ha capito da solo quando mi ha risposto che provvederá a non creare fastidi, lui....Ecco, pensaci bene prima di assalirmi per delle stronzate.
Poche ore dopo ho avuto una notizia che mi ha fatto girare tanto le palle che la bora di Trieste a confronto é una brezza di primavera. Perché quando ti accorgi che ci son persone che si dicono amiche e ti prendono in giro la cosa non va affatto bene.
Prosegue con appunto la fuga di Pupone la domenica mattina, che oltre allo spavento e la romanzina che mi son beccata anch'io, come giá raccontato, m'ha fatto girar le palle anche li.
Martedí mattina, per continuare, vado al paesello natale per rinnovare la tessera sanitaria di Pupone, visto che l'anno scorso non avevo ancora la carta d'identitá, e vengo a saper che quelli del comune non hanno passato i dati all'ufficio entrate, cosí che Pupone non esiste. Mi sbatto da settembre 2011 per aver tutti i documenti a posto, mi hanno insultato, fatto correre per uffici, creato disagi, deriso per non essere sposata, e ancora, dopo 21 mesi, non ho i documenti a posto. Passo per il comune e quel che mi dicono é che c'è stato un problema (ossia, non hanno passato i dati!) e che comunque dovevo esser io a preoccuparmi di non riceve la tessera. Cioé, mi vuoi dire che se tu non sai fare il tuo lavoro per cui ti pagano anche troppo bene, devo io dirti come si fa, a gratis???? Ma non ho urlato, solo ho detto all'impiegata che "é da settembre 2011 che va avanti sta cosa...son stufa!".
Il pomeriggio mi tocca il ragazzo di ripetizioni, li senza troppi giri dopo 40 minuti mi son alzata per andarmene via, lasciandolo da solo. Non mi han neanche pagato, tanto per...
E oltre a tutto questo altre cosette che mi fan innervosire alla grande, perché mi ritrovo a dover affrontare cose che non posso fare a modo mio.
Allora spero che sia il tempo, sto tempo inclemente che non aiuta l'umore, che ti fa sentir sempre freddo, e che cambi presto e magari il caldo mi porti un pó di calma, perché se va avanti cosí continueró a mandar a quel paese tutti quelli che mi infastidiscono, quelli che l'han fatto per mesi ed io zitta, ma ora mi son stancata e rispondo. Sará forse il tempo, o son io che son proprio stanca di starmene zitta, ma lo ammetto, quando chiudo una porta con qualcosa che non andava io mi sento meglio. Sí, rispondere per le rime al vicino mi ha fatto bene, come anche all'impiegata del comune, come al ragazzo delle ripetizioni. Son stufa di star zitta e fare l'educata, perché troppo spesso educazione diventa sinonimo di esser fessi, ed io fessa non lo sono, e neppure piú tanto buona come in passato.