A Simon Pegg ci voglio un sacco di bene perchè la trilogia del Cornetto mi ha regalato momenti di assoluto divertimento e anche le altre cose che ha fatto non mi sono affatto dispiaciute.
Qui si presenta senza il suo compagno di merende Nick Frost e senza il terzo membro della banda , Wright , con un film che gli è stato praticamente fabbricato attorno per come è poggiato interamente sulle sue spalle.
Pegg è interprete sopraffino ma tende a debordare e in questo A fantastic fear of everything deborda abbastanza in una interpretazione totalmente sopra e fuori le righe nell'evidente intento di dare al suo personaggio una valenza grottesca all'interno di una narrazione sbilenca, rapsodica, in cui quello che vediamo ci fa venire sempre il dubbio se sia vero o semplicemente una proiezione mentale del protagonista, un tizio da rinchiudere subito all'interno di un manicomio, nella sua bella stanza imbottita e magari vestito con una comodissima camicia di forza.
In realtà A fantastic fear of everything ha una narrazione così frammentata che non si capisce che direzione voglia prendere: forse ne vuol prendere troppe e alla fine non ne prende nessuna.
Ma probabilmente anche questo rientra in quella prospettiva grottesca in cui inquadrare e includere il film.
Senza il contraltare del suo amicone Nick Frost, Simon Pegg si esibisce in un one man show estenuante, una specie di spettacolo da acrobata della recitazione che si esibisce senza rete di sicurezza, un campionario di smorfie e mossette che spesso non rendono giustizia alla sua bravura.
Non si può nascondere un pizzico di delusione per un film che prometteva ben altro: tra commedia e horror quello che viene fuori è un ibrido grottesco in cui tutte le idee sembrano ammassate un po' alla rinfusa e questo non permette al film di decollare , anzi si fa un po' fatica a proseguire proprio perchè manca una vera e propria coerenza nella struttura narrativa.
Alla lontana ha riportato alla memoria il favoloso John dies at the end di Don Coscarelli ma quello era sostenuto da una scrittura di ben altro livello e da una regia molto più matura rispetto a quella dell'esordiente Crispian Mills ( dalla regia mi dicono che fosse un musicista di una band di un certo successo ) coadiuvato dall'altrettanto esordiente Chris Hopewell, un passato glorioso nella direzione di videoclips musicali.
Peccato, nonostante Simon Pegg riempia ogni scena non me la sento proprio di consigliarlo....
( VOTO : 5 / 10 )