La Redazione di Sviluppo Felice si congratula con il collega Gianluca Palma per aver conseguito l’importante Premio Sele D’Oro Mezzogiorno 2012 sezione Euromed con il saggio inedito ” I tanti ingredienti dello sviluppo. Ripartire dal Mezzogiorno” (pp. 38).
- Serata Conclusiva XXVIII Edizione Premio Sele D’Oro Mezzogiorno 2012
Gianfranco Cimmino – Pres. del Premio Sele D’Oro Mezzogiorno consegna il Premio Sezione Euromed a “I tanti ingredienti dello sviluppo. Ripartire dal Mezzogiorno” di Gianluca Palma
Di seguito l’abstract del saggio
Il 21 maggio scorso il Presidente della Fondazione Mezzogiorno Europa – Umberto Ranieri – durante la presentazione del “Manifesto per il Sud nella crescita dell’Italia”, ha sostenuto che se l’Italia stenta a tenere il passo di altri Paesi la responsabilità non va imputata al sud, bensì alle conseguenze delle mancate riforme in cui si batte il sistema Italia nel suo complesso. Altro che Mezzogiorno “capro espiatorio” di ogni ritardo nazionale.Per stimolare lo sviluppo economico e sociale del Sud è necessario, quindi, creare le condizioni perché l’Italia intera riprenda a crescere al pari dei maggiori Paesi europei. Non ha senso pensare allo sviluppo del Mezzogiorno in un Paese in forte affanno, ma occorre unitamente avere coscienza che l’accelerazione della crescita nazionale non potrà trovare soddisfacimento se non attraverso un maggiore investimento di fiducia nelle aree deboli e in ritardo, da assumere come obiettivo nazionale.
Da qui l’esigenza, come sostiene Mario Draghi, della ripresa della crescita. Nell’opinione pubblica il Meridione è considerato il luogo dello spreco, la palla al piede del Paese. Liberarsene consentirebbe al Nord una grande risalita. Questa sarebbe un’illusione pericolosa e una tentazione di chi interpreta il federalismo fiscale come strumento per attuare una strategia di liberazione della parte ricca da quella “povera”. Senza rendersi conto, però, che la parte ricca è in crisi proprio come quella meno ricca.
La condizione di perdurante “sottosviluppo” relativo del Mezzogiorno in campo economico, infrastrutturale, occupazionale e civile è una realtà non contestabile, ma che è stata sino a ieri sottovalutata e spesso “strumentalizzata”. Il Sud va quindi re-interpretato piuttosto come una delle più grandi opportunitàper garantire il peso internazionale della Nazione grazie alle sue classi di età giovanili altamente scolarizzate, la sua naturale propensione sul Mediterraneo, oltre che per il clima, la qualità dei luoghi e le sue ricchezze naturali e culturali.
Uno sviluppo sano e non artificioso dell’economia meridionale richiede approcci produttivi e concorrenziali che guardino ai mercati, e non sollecita certo processi meramente redistributivi e falsamente sociali, come i tristemente noti “investimenti a pioggia”. Condizione non eludibile affinché risultati di produttività e competitività vengano raggiunti nell’intero Paese, e quindi anche nelle aree forti e trainanti del Centro-Nord, è che la politica economica nazionale si impegni, con la migliore selezione e qualità delle opere, con la maggiore efficienza nelle spese, e combattendo ogni possibile forma di spreco nelle realizzazioni.
Con l’auspicio che prima o poi tutti potremo vivere in un Paese in cui i cittadini si riuniscono per riparare la fontana sotto casa (Salvemini, 1955).
La Giuria della XXVIII edizione del Premio Sele d’Oro – composta dal Prof. Amedeo Lepore (Presidente alla Giuria); Prof. Alessandro Bianchi, Docente dell’ Università Mediterranea di Reggio Calabria; Dott. Achille Coppola, Presidente Ordine Commercialisti Napoli; Dott. Umberto De Gregorio, Editorialista de “La Repubblica”; Prof. Amedeo Di Maio, Docente dell’ Istituto Universitario Orientale di Napoli; Prof.ssa Gabriella Fabbrocini, Ricercatrice – Università Federico II; avv. Alberto Gambescia, Direttore Fondazione Mezzogiorno Europa; Prof. Adriano Giannola, Presidente SVIMEZ; Dott. Diego Guida, Guida Editore; Dott. Emanuele Imperiali, Giornalista Meridionalista; Dott. Mimmo Liguoro, Giornalista – Scuola di Giornalismo dell’ Università degli Studi di Salerno; Prof. Massimo Marrelli, Rettore dell’ Università Federico II di Napoli; Prof. Luigi Mascilli Migliorini, Docente dell’ Istituto Universitario Orientale di Napoli; Prof. Raimondo Pasquino, Rettore dell’ Università degli Studi di Salerno; Dr. Carmine Pignata , Presidente Comitato Organizzatore; Prof Mario Raffa, Docente Università di Napoli Federico II; Dott. Alfonso Ruffo, Direttore quotidiano economico “Il Denaro”