la stretta è uguale, niente si biforca e tutto s'attorciglia,
come due moti, che s'intrecciano in un nodo,
senza meta e senza sosta, spaziano nel voto;
la picciol mente s'ostina a ricercare in questo immenso
la causa, lo principio, la fonte che lo salvi e che lo elegga a Nume
prendendo della lettera di Pitagora lo sinistro lato
che svia e fa perdere la vista dello lume;
non sa che togliendo lo limite che divide l'essere
da se stesso la sua libertate si dischiude
ed essa mente come per magia s'infinitizza
vincendo la paura che la teneva avvinta alla catena,
e nulla più frena lo suo furor
che la conduce a discovrir del mondo
le perle i moti et contrazioni e i suoi sigilli
e tutto quel che del plusverso è segno.