A Gipsy in the kitchen goes aussie – Melba!!

Creato il 13 ottobre 2015 da Agipsyinthekitchen

Portami l’orizzonte. Questo è lo spirito.

Niente risplende di più di un buon cuore. Smettiamola di pensare che le nostre azioni non abbiano conseguenze. E soprattutto mettiamoci bene in testa che una volta appurato e imparato ciò che ci rende felici, non possiamo più tollerare nemmeno per un istante quello che ci fa soffrire.
Ed anche nei momenti di tristezza, io non posso fare a meno di ricordare la tenerezza di nascondermi un po’ dentro me stessa, ritrovando quelle lacrime che depurano l’organismo e risettano nuove prospettive.



Abbracci. Troppe volte in questo vortice di doveri perdiamo il valore di quanto siano terapeutici gli abbracci.
Con la propria mamma: io con lei ad esempio sono maldestra. Mi innervosisco, mi avvolgo in me stessa perché ” dai mamma non sono più una bambina”. E nel momento stesso in cui lo dico , come un fumetto nell’aria che si sbrina con il calore e si ghiaccia nell’aria gelida del dell’insensibilità delle mie parole , capisco quanto sono stupida, quanto quell’abbraccio mi mancherà – e  manchi già al termine stesso della sentenza appena pronunciata.




Abbracci d’amore, abbracci tra sorelle. Abbracci.
E allora abbracci: maldestri, frettolosi, confusi. Abbracci lunghi, che contengono ogni parola non detta, ogni bacio cercato, voluto, sperato. Abbracci rubati nel mezzo di una strada, tra un tramonto e l’asfalto. Abbracci che sanno di mare. Abbracci che scaldano di più di caffè nero bollente in un a mattina fredda di nebbia e inverno. Abbracci che scompigliano il rossetto. Abbracci che stropicciano il mascara. Abbracci che non lasciano scampo. E che si concludono nel più dolce dei baci.
perché la vita ogni tanto assomiglia ai film. Facciamone un capolavoro, condividiamo amore, emozioni e sorrisi. Perché dietro di noi ci devono essere soltanto stelle.
Focalizziamo la nostra energia solo su ciò che vogliamo nella nostra vita.  Perché è li che si concentra la nostra energia e così a seguire tutto il resto.

E comunque sia smettiamola di preoccuparci di ciò che potrebbe andare male. Anche se fosse, sbaglio o le migliori cose nella nostra vita sono accadute da sbagli o da cambiamenti?




Melbourne. Dicono che se Melbourne potesse indossare un abito, sarebbe come una di quelle dark emo girl, un po’ sempre vestite di nero, qualche anello al naso., le calze a rete con buchi larghi. Quasi un po’ punk.

Gli scrittori trovano nelle vie torbide piene di street art lo scenario perfetto per ambientare romanzi e thriller.

Io vi ho trovato una sotto cultura piena di energia. Strade brulicanti di amore incondizionato per il caffè, i donuts e la vita. Ho trovato sole ma anche freddo. Fattorie organiche a solo 20 minuti dal centro, ristoranti gourmet e mi sono portata a casa due lili in più per la bontà di tutta l’offerta vegana che abbiamo trovato.
Ho scoperto scenari da favola che erano contornati da montagne russe che sembravano uscite da una favola. Fiumi cristallini e cieli tersa anche quando il grigio era l’unica sfumatura permessa agli occhi.

E poi cappucci al latte di mandorla e formaggi deliziosi cagliati con il cardo. Orti a cielo aperto.
Capolavori d’arte tra graffiti e tags, dove se scavi a fondo trovi pure qualcuno del calibro di Bansky.

Capita anche che in una giornata fredda di fine inverno ti possa scaldare in una casa sull’albero, in stile balinese, gestito da un personaggio che sembrava uscito da “Mangia, Prega, Ama”, con stelle in legno intagliate ovunque e che ti offre chai latte e crema di zucca.
Riconosci camminando la solidarietà vera: un ristorante che paghi solo quello che pensi valga la pena, e comunque tutto veggie e tutto in beneficenza. E se non hai soldi, il pasto ti viene offerto lo stesso. Solo ti si chiede di dare una mano a sbaraccare i tavoli.
Se indossi le Birkenstok ti fanno lo sconto sul tè caldo in quasi tutti i coffee shops. perché le Birkenstok sono un feticcio. Opzi
oni vegan e veggie per ogni hamburger in lista e per ogni piatto non eticamente corretto: scegli, puoi essere chi vuoi, come vuoi, quando vuoi.
Enoteche e vinerie che sfoggiano vini da annate preziose. Orti a cielo aperto.
Io mi sono fatta un tatuaggio e ho voluto ricordarmi ild etto aborigeno “Look After”. Ovvero prendersi cura a 360° e in maniera circolare, profonda e indissolubile di chi amiamo e di cosa amiamo. Includendo quelle piccole anime che siamo noi stesse.
Tour foodie per la città e strade che sanno di vaniglia. Portoni nascosti dietro i quali si celano i più hipster dei ristoranti.

Si, ciao Melba. Torniamo presto. Giuro.



Special Thanks
Photo and video by Alessandro Madami
Abiti { Gipsy+Gitano} : Stella McCartney // OVS // Zara // Missoni // SUN68 // Ralph Lauren // Levi’s // Isabel Marant //Pas De Rouge

Tourism Australia // Cathay Pacific //Citadines on Bourke

Do // See // Eat
{more details on video}
Yarra Valley Dairy : i formaggi migliori che io abbia mai mangiato. no jokes. Provate la feta allo zafferano. Tutti cagliati con vegetali, niente di origine animale. Delicati e più forti. Non volevo più andarmene.
OakRidge Wines : lo chef Matt Stone dopo avervi portato a visitare le tenute e le vigne, vi accompagnerà nel suo orto idro ponico , e poi, solo allora vi delizierà con la migliore arte culinaria che raramente avrete mangiato. A venti minuti dal centro, Da non perdere.
Lentil As Anything. Il ristorante di cui parlavo. Parti da una base di 5$ a donazione, che puoi decidere se dare o no in base alla tua disponibilità economica e se il cibo ti è piaciuto. Tutto in charity e se non puoi pagare ti fermi ad aiutare in cucina. easy as it On this Day Cafè : Bali a Melbourne. Stelle e magia. Un piccolo miracolo di posto.
ChinChin Restaurant : quando Lucy Liu incontra Pierce Brosnan e decidono di uscire a cena. Un fusion cinese ma molto chic, contaminato con coolness e simpatia.
WalkMelbourneTours : foodie?Non potete mancare il tour di donuts e caffè che vi porta a fare la fatina che ha creato questa straordinaria attività.
Lord of the fries. Una catena di fast food unto e bisunto, ma tutti veggie e un po’ vegan. Da non perdere.
Brother Baba Budan . Qualcuno ha detto che il caffè a Melba è molto più buono di quello italiano. Sicuramente è molto più cool. E hipster. E credo che forse…mmm si. Anche più buono.
Smith & deli: tutto vegan. Il mio panino preferito si chiama Home Alone in onore del film Mamma ho perso l’aereo. Di base è il Natale in un panino. Di fatto Cranberries sauce, la versione vegan del tacchino, purè, cavoletti di bruxelles e il tipico stufino del tacchino }
Grey Gardens projects. L’essenza del giusto, buono e cool. Succhi freschi, Esposizioni artistiche. Cinema indie.
Lee Hoo Fook. Oh. Ho ceduto. A queste ostriche stupende con quella salsa così…mmmm. Deliziosa.
Krimper e Rustica. Le migliori colazioni di tutta Melba. Amen.
Melbourne Tattoo Campany. Abbiamo fatto qui il tatuaggio. Puliti, disponibili, sani e artisti. E proprio sotto di loro, un bar che offre whiskey e tequila a tutte le ore. Paradiso e perfezione.
Vegie Bar. Trovato per caso, si auto definisce cibo per la mente e per l’anima. Io ho trovato un menù pazzesco, di opzioni raw e vegan  che vorrei solo tornare…ora.



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