"Pensavamo che dopo aver sconfitto il Galles e gli inglesi avremmo avuto qualche sostegno. Ed invece, è ancora come se fosse il mondo contro la Francia", ha dichiarato il mediano Morgan Parra. Una situazione psicologica che i galletti non temono più di tanto: con le spalle al muro, riescono sempre a inventarsi qualcosa.
"Qualcuno dice che non meritiamo di essere in finale. Le critiche da qualche tifoso o alcuni giocatori sia inglesi che gallesi che ribadiscono che non dovremmo trovarci qui: quello fa male".
Il compagno di reparto Dmitri Yachvili pensa invece al gruppo e non tanto a quanto accade fuori: "Ora siamo come una famiglia. Abbiamo il sostengo francese, le nostre famiglie, la nostra squadra". Salvo ribadire il concetto: "Sappiamo che saremo quindici giocatori sul terreno di gioco contro il mondo intero".
L'ala Vincent Clerc aggiunge: "Ci siamo arrivati non per caso o coincidenze. Abbiamo diverse volte che saremmo venuti in Nuova Zelanda per diventare campioni del mondo e adesso disputeremo la finale. Abbiamo capito fin dall'inizio che gli All Blacks sono i favoriti. Qualcuno dopo tutto deve esserlo". Detto questo, "non mi sento uno condannato a perdere. Non abbiamo ancora giocato. La Nuova Zelanda non è ancora campione".