ASSEGNATO AL GIORNALISTA LIRIO ABBATE IL PREMIO “OBIETTIVO LEGALITA’ 2010 – CERIMONIA DI CONSEGNA IERI SERA A PALAZZO COMITINI
Palermo 11 dicembre 2010 - Assegnato ieri sera al giornalista palermitano Lirio Abbate, nel corso di una affollata cerimonia a palazzo Comitini, il Premio “Obiettivo Legalità” , giunto quest’anno alla quinta edizione, organizzato dall’Osservatorio per lo Sviluppo e la Legalità “Giuseppe La Franca” di Partinico con il patrocinio della Provincia regionale di Palermo, dell’Università di Palermo e del Comune di Partinico.
Lirio Abbate, inviato del settimanale L’Espresso, impegnato da anni in inchieste sul fenomeno mafioso e del malaffare, segue nell’albo d’oro del premio i nomi del Procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso, di don Luigi Ciotti, di Monsignor Cataldo Naro e del Procuratore Ignazio De Francisci, ieri presente alla manifestazione.
Alla cerimonia di consegna nella Sala Martorana di Palazzo Comitini, sede della Provincia, sono intervenuti il Presidente dell’Osservatorio “La Franca” Giuseppe Di Trapani, il Presidente della Provincia Giovanni Avanti, il vice Presidente Pietro Alongi, il Sindaco di Partinico Salvo Lo Biundo, il professore Bartolomeo Romano dell’Università di Palermo e il Professore Salvatore Lupo, ordinario di storia contemporanea all’Università di Palermo che ha tenuto una Lectio Magistralis sul tema “Mafia e Globalizzazione”. Oltre al Premio a Lirio Abbate sono stati assegnati altri riconoscimenti al Centro Studi Pio La Torre di Palermo, alla redazione di I Love Sicilia e a Giacomo Scala sindaco di Alcamo che hanno ricevuto il Premio di “Ambasciatore della Legalità”. Al Centro di Studi Filologici e Linguistici diretto dal professore Giovanni Ruffino è stato inoltre consegnato il riconoscimento per la ricerca scientifica, mentre il riconoscimento per l’eccellenza nel territorio è stato attribuito allo storico Giuseppe Cipolla.
Il Premio Obiettivo Legalità è dedicato alla memoria dell’avvocato Giuseppe La Franca ucciso dalla mafia nel 1997 per essersi rifiutato di cedere terreni di sua proprietà al clan Vitale di Partinico.