A Little Chaos – La recensione dal BFI 2014

Creato il 21 ottobre 2014 da Oggialcinemanet @oggialcinema

La frase chiave del film: “Master, why me? – “Maestro, perchè me?”

Trama: Nell’opulenta e fastosa corte di Luigi XIV (Alan Rickman) della Parigi del 1682, l’architetto paesaggista Sabine De Barra (Kate Winslet), viene convocata per collaborare alla realizzazione dei giardini di Versailles. Ribelle al rigore della soffocante simmetria classica e poco incline a seguire le regole dell’architettura dei tempi, la bella Madame De Barra, propone i suoi progetti rivoluzionari dando vita ad una competizione con gli altri colleghi maschi. Per l’eden di sua Maestà ha progettato una sala da ballo all’aperto in mezzo al bosco, con fontane rivestite di conchiglie e una folta e rigogliosa vegetazione. L’architetto André Le Notre (Matthias Schoenaert), master (maestro) preposto alla scelta dei collaboratori, nonostante le sue diffidenze iniziali sulla collega donna, decide di affidare a lei la realizzazione del giardino di Rockwork, stupito e affascinato dalla forte personalità e dalle idee innovatrici e anticonformiste della giovane Sabine. Ma il progetto, ambizioso e complesso, presenterà non pochi ostacoli da superare. Madame De Barra infatti si troverà suo malgrado al centro di intrighi e veleni di corte. Schiva della mondanità e tormentata dal suo tragico passato, si dedicherà anima e corpo alla realizzazione del giardino, ma i sabotaggi sono dietro l’angolo, così come l’amore.

Recensione: Per il suo secondo lungometraggio dal titolo A Little Chaos, il regista, sceneggiatore e attore inglese Alan Rickman (primo film L’ospite d’inverno – The Winter Guest), noto per il ruolo di Severus Piton (l’insegnate di Hogwards nella saga di Harry Potter), porta in scena una commedia romantica in costume, ambientata nella sontuosa e bizzarra corte parigina del Re Sole, tra crinoline, broccati, giardini incantevoli, pettegolezzi e intrighi. Sebbene in prima battuta la pellicola di Rickman (nel quale il regista si è ritagliato il ruolo di Luigi XIV) appaia solo come un bellissimo scrigno di preziosi drappeggi, di capricci di corte e di una graziosa ma tiepida storia d’amore, non tarderanno a farsi strada i temi che stanno alla base del film: l’emancipazione della donna in un’ambiente maschilista; il tormento e i sensi di colpa della madre per la morte della figlia; la necessità di salvare le apparenze per lo status sociale. Kate Winslet, splendida nel ruolo di Madame De Barra, interpreta con puntuale caratura artistica una donna apparentemente protetta da un’armatura di durezza e fierezza, ma tormentata dal dolore del suo passato. Fragile e forte allo stesso tempo ma con un pesante passato da dimenticare.

Non particolarmente incisiva la performance del suo compagno di scena Matthias Schoenaert, che nel ruolo dell’affascinate André Le Notre non regala un’interpretazione coinvolgente. Il bell’architetto dei giardini di Versailles, malinconico per gran parte del film, stenta a far decollare l’entusiasmo dell’innamoramento, negando così una netta evoluzione espressiva. Perfetti e godibili i siparietti comici dell’attore Stanley Tucci, nei panni dell’eccentrico Philippe, il fratello del Re.

Da Londra
Katya Marletta per Oggialcinema.net


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