Una pensa di essere uscita finalmente da un bel periodino del cavolo no?
Un periodo in cui non capiva una cippa, manco come si chiamava, figurarsi cosa le veniva chiesto, detto, proposto.Insomma, come si può pretendere di capire quali fossero le tue reazioni autentiche in un periodo un po' confuso?Come fai a dire "ecco avrei voluto fare questo" e sapere che è veramente un tuo desiderio e non un qualcosa dettato dal momento?
La risposta che mi sono data è che no, non avevo voglia di scoprire dove stava la mia verità, lì nel mezzo.Salto a pie' pari la questione e mi concentro sul trovare il mio equilibrio. E lo trovo alla fine. E mi preparo a raccogliere tutta la tranquillità che ciò comporta.Così a quei desideri tu non ci pensi più. E se non ci pensi più vuol dire che non erano poi così tanto veri o radicati in te, no?
Bene. Ma visto che la vita ne sa più di te, capita che ti viene fatta una domanda ed è come se ti dessero una tegola in testa. Sì perchè quella vocina ritorna e ti dice, con anche contorcimento deliziato di budella, di rispondere di sì. Per mille motivi. La tua risposta istintiva è un netto, pieno e consapevole sì.Ma la mente ti frega e inizi a pensare. Tuttavia, anche se pensi, la vocina rimane sempre lì.E ti accorgi che ti ritrovi qui, quella stessa identica sensazione, quella stessa identica atmosfera.Cazzo.Pensavo non ci sarei più tornata lì e invece no. Perchè tu sai cosa c'è in quella foto. Non l'avevi messo in conto. E allora perchè sorrido compiaciuta al pensiero?