Mattinata dedicata alla visita di Londra.
Di nuovo la Jubille, fino alla stazione di Green Park, dove si incrocia la linea blu, la Piccadilly.
La prendiamo e scendiamo subito alla fermata successiva, Piccadilly, appunto.
Usciamo sulla piazza, comunemente nota col nome di Piccadilly Circus, ed appena giriamo gli occhi verso destra, ecco i cartelloni pubblicitari luminosi che ci riempiono gli occhi.
Agnese ne resta estasiata, e scatta foto da far vedere agli amici con il suo cellulare.
Attorno alla Shaftesbury Memorial Fountain, sulla sommità della quale si “l'Angelo della Carità Cristiana”, noto però col nome di "Eros", si affollano i turisti, che scopriamo in maggioranza italiani. Cade della pioggia intermittente, e la piazza si affolla e si svuota con lo stesso ritmo.
Un irlandese, vestito con un tipico vestito di tradizione ebraica, compie un ballo particolare, zampettando su di una gamba per volta. La gente si dispone in circolo per osservare, mentre io metto la mia macchina fotografica appoggiata al lastricato della piazza per avere un punto di ripresa più suggestivo, ma anche per poter riprendere il balletto e tutta la fontana che sta dietro.
Una troupe televisiva intervista il ballerino, mentre una signora, chiaramente assieme al ballerino mi si avvicina, e con modi un po' risentiti mi chiede per quale motivo ho fotografato con la macchina messa in terra.
Le mostro la foto, dicendole che l'ho fatto per avere un punto di ripresa più suggestivo. Chiama il ballerino, chiama il musicista, vedo che la cosa potrebbe prendere una brutta piega e allora me ne vado subito.
Dopo un po', capisco il motivo di tanto risentimento. La signora ha pensato che volessi fotografare il suo uomo da sotto il gonnellino...
Si rimettere a piovere. Giriamo un po' di negozi che si affacciano sulla piazza, e poi ci mettiamo a camminare per Piccadilly Street sotto ad un ombrellino con i colori della Union Flag appena acquistato.
Percorriamo tutta la via di Piccadilly , superando The Ritz, la famosa quanto e norma gioielleria, e, superato il Green Park, arriviamo fino ad Hide Park Corner, ed entriamo nell'Hard Rock Shop.
Prendiamo qualcosa, e, prima di andare alla cassa, chiedo ad un commesso di vedere cosa c'è sotto al negozio, nella "Vault".
Scopriamo un piccolo caveau dove sono raccolti dei prestigiosissimi cimeli, costituiti da strumenti musicali ed abiti appartenuti ai più importanti personaggi del rock mondiale. Dal corpetto di Madonna alle chitarre di Sting. Bob Dylan e tanti altri.
Il ragazzo ci dice che gli oggetti presenti hanno un valore di circa 4 milioni di sterline.
C'è anche un divanetto sul quale si sono fatti fotografare un gran numero di artisti, le cui foto sono affisse nel corridoio d'ingresso.
Usciamo che è tornato il sole. Attorno ad Hyde Park Corner passa il percorso della prova femminile di ciclismo.
E' presto per l'arrivo ed allora entriamo in Hyde Park, e ci incamminiamo per Serpentine Road, la strada che taglia in due il parco, e che costeggia il laghetto dove verranno disputate alcune prove olimpiche.
Incontro uno scoiattolo che si aspetta qualcosa da me, ma non ho niente da dargli.
Il tempo cambia di nuovo, e quando stanno per arrivare le concorrenti si scatena un temporale.
Dal nostro punto di osservazione mancano poco meno di 1.000 metri all'arrivo. Quando passa il terzetto di atlete che si giocano le medaglie la pioggia è incessante. Poco dopo passa il gruppo con le italiane al centro.
Finita la gara rientriamo nel sottosuolo londinese, diretti a Westminster, e da qui a Casa Italia.
Riesco ad acquistare due biglietti per vedere, domani sera, la partita di volley femminile Italia-Giappone.
Nel frattempo arriva Severgnini. Nello schermo all'ingresso di Casa Italia abbiamo appena assistito alla vittoria della squadra italiana di tiro con l'arco. Così colgo la scusa per uno scambio di battute con Severgnini. Gli faccio notare che i ragazzi statunitensi, finalisti contro gli italiani, hanno fisici tali da poter fare qualsiasi tipo di sport. Bermuda, manica corta e cappellino con la tesa.
I nostri tuta, maglia con la zip sui fianchi rotondi e cappello da pescatore. Severgnini ride
Nell'incontro-spettacolo con il pubblico, commenterà le medaglie appena vinte, nell'arco e nella scherma, dicendo che saremmo imbattibili in un'olimpiade medioevale. E che anche lui aveva un fisico da tiratore con l'arco.
Decidiamo di fare tappa a casa Brasile, e per arrivarci utilizziamo per la prima volta il classico bus londinese, rosso e a due piani.
Vado per fare il biglietto alla macchinetta posta alla fermata, ma una ragazza di colore mi spiega che non serve se ho il biglietto giornaliero per la metro. Me lo dice più o meno con il mio stesso accento, la ragazza di colore è di Prato!
Prima di entrare a Casa Brasile, situata all'interno della Somerset House, ci fermiamo a cenare un un "Pret a Manger", una catena di numerosissimi fast food dalla politica commerciale però molto originale.
La catena dichiara una passione per il cibo, e che tutti i loro prodotti sono fatti partendo da ingredienti naturali.
Dichiarano, inoltre, che tutti i panini sono fatti il giorno stesso in cui vengono messi in vendita, e che c'è una cucina in ogni locale. Tutti i panini rimasti invenduti al termine della giornata vengono raccolti e dati ad associazioni di beneficenza per sfamare i senza tetto. I prodotti della catena vengono impacchettati con il cartone, invece che con la plastica per rafforzare il concetto che si tratta di alimenti freschi e che non possono essere conservati per il giorno successivo.
La catena conta 118 punti vendita nella sola Londra.
Casa Brasile la troviamo un po' freddina e piuttosto vuota. Non troviamo niente di particolare sulle prossime olimpiadi che si disputeranno a Rio de Janeiro.
Con il pullman andiamo alla stazione di Waterloo, posta dall'altra parte del Tamigi, e da lì la Jubilee per Stratford.
Durante il viaggio abbiamo conferma della convinzione che ci stiamo facendo già in questi primissimi giorni londinesi. Che le ragazze di colore sono molto più carine ed eleganti delle ragazze "bianche" inglesi.
Nel pub che si trova sotto alla nostra camera, stasera serata musicale, per una festa chiaramente gay.