La polizia municipale di Menfi tiene a precisare che l’obiettivo della collocazione del Velomatic 512D, così’ si chiama lo strumento, è quello di rafforzare la sicurezza stradale, al fine di ridurre quei comportamenti pericolosi legati all’eccessiva velocità spesso causa di incidenti anche mortali. “Agiamo per la prevenzione, a noi è quella che interessa”, spiega Romeo Sanzone, vice comandante a Menfi.
Dal sito internet della polizia locale si apprende inoltre che la scelta, varata dall’amministrazione comunale, di utilizzare questi strumenti di controllo a Menfi, è scaturita dai numerosi incidenti e dall’altra velocità con cui auto e moto transitano in determinate strade comunali.
L’obiettivo finale della polizia municipale è dunque dunque quello di sensibilizzare gli automobilisti ad un maggior rispetto dei limiti, commisurare la velocità alle caratteristiche delle strade, prevenire gravi incidenti e scoraggiare i conducenti all’uso delle strade come piste automobilistiche.
E’ dalla fine di giugno che l’uso di tale apparecchiature interessa tutto il territorio del Comune di Menfi, compreso il tratto di statale 115 di pertinenza di quel comune. Fin qui gli aspetti naturalmente fondamentali della prevenzione e della salvaguardia della vita umana.
Non c’è dubbio, tuttavia, che di questo passo il Comune di Menfi potrà anche pensare di ridurre le tasse locali. Sì, perché da mesi ogni giorno sono decine e decine i verbali che giungono nelle case degli automobilisti incappati nel famigerato velomatic, fotografati e inchiodati alle loro responsabilità. A loro carico le relative sanzioni: da un minimo di 41 euro a un massimo di 1094,67 euro con conseguente, in quest’ultimo caso, sospensione della patente. Il codice della strada non prevede alcuna tolleranza. La multa scatta già se invece di 50 si procede a 51 km orari. Fanno 41 euro. Tutto è in regola e trasparente, e c’è un sito internet che annuncia perfino in quali strade e a che ora il velomatic sarà in funzione.
E’ sufficiente aver superato anche di un niente il limite per aver violato il comma 7 dell’articolo 142 del codice della strada. Tra le 7 e le 22 sono 41 euro tondi. Ma se l’eccesso di velocità si verifica tra le 22 e le 7 sono tredici euro in più. E se l’eccesso va da 10 a 40 km? Se accade di notte fanno 224 euro e 3 punti in meno dalla patente.
È innegabile che autovelox o velomatic, oltre a ubbidire ad un ruolo civico (e nessuno nega che servano a scongiurare incidenti) siano però al tempo stesso anche degli esempi fulgidi della nuova finanza creativa. Quella alla quale i comuni sono costretti a fare ricorso. Un modo per fare cassa, insomma, in uno con l’opportunità sicuramente fondamentale di salvaguardare la vita umana. Altro che multe per divieto di sosta, pratica ormai quasi superata.
Con gli autovelox negli anni passati ci sono stati comuni che sono riusciti a non aumentare le tasse di un solo centesimo. Qualcuno, ma non erano certo i tempi di oggi, era perfino riuscito a ridurle le tasse locali. Si dirà: è sufficiente rispettare il codice della strada per non incappare in nessuna sanzione. Si risponderà: troppo facile incamerare altri denari dei cittadini già col superamento del limite di appena un solo km.
Fonte: rmk.it