L’Assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana – Sopraintendenza per i Beni Culturali ed Ambientali – ha definito nuovi vincoli paesaggistici per l’intero territorio provinciale.
Anche il territorio del Comune di Menfi subirà pesanti ripercussioni da questi nuovi vincoli che si andranno ad innestare sia lungo la costa, dal vallone Gurra di mare alla foce del fiume Carboj, sia in varie zone del territorio comunale (es. lungo i valloni, nella zona Cipollazzo o in certe parti della zona PIP).
Già nel giugno 2011 l’Amministrazione Botta si oppose alle linee guida del Piano Paesaggistico regionale
Le Linee guida, infatti, avevano individuato sul territorio regionale 17 ambiti o macroaree, ognuna delle quali dovrà essere soggetta a un suo piano paesistico di ambito.
Anche Menfi e la sua costa fa parte di una delle 17 macroarie e quando si parla di riorganizzazione si mettono dei paletti molto alti e grossi che diventano muri che fanno del tutto dimenticare lo scopo finale. Infatti in base a questa programmazione urbanistica in ambito regionale si prevede nella nostra fascia costiera, cioè dalla Capparrina a Porto Palo, l’inedificabiltà assoluta (cioè la limitazione in maniera integrale della potestà edificatoria dei soggetti) in una striscia di terreno che va dalla battigia fino a circa 600-800 metri, andando così a bloccare la nascita di qualsiasi altro tipo di attività turistica o residenziale a corredo del nostro mare.
L’attuale amministrazione Lotà non sembra, invece, avere a cuore le maestranze locali ( muratori, idraulici, falegnami, elettricisti ) che vedrebbero definitivamente compromessa la possibilità di lavorare nel territorio menfitano.
Piuttosto, il vertice dell’amministrazione locale preferisce ricevere attacchi anche dai soci del Big Bang, la cerchia dei suoi fedelissimi:
“Ponendo tali vincoli di edificabilità (relativa o assoluta) al nostro territorio si taglieranno ancora una volta le ali alle nostre maestranze e quindi ciò avrà una forte incidenza economica.
Da semplici cittadini vorremmo una classe politica che si impegni e sia più presente, una classe politica che sia sempre garante del territorio e dei suoi cittadini”.
Nella vana speranza di una retromarcia da parte dell’amministrazione e del consiglio comunale di Menfi, non resta che adoperarsi in prima persona e presentare le osservazioni e le opposizioni al piano.