A milano va in scena l’arte dell’aperitivo

Da Sadica @sadicamente


Un giornalista esperto di bar, cocktail e locali, un bartender, una foodblogger e un’antropologa dell’alimentazione, sono state le voci del talk show guidato da Daniele Battaglia che il 27 maggio, è andato in scena all’evento “L’Arte dell’Aperitivo” di Sanbittèr.
Un aperitivo di qualità, analcolico, ben mixato, originale e creativo. È questo che hanno assaggiato gli ospiti dell’evento “L’Arte dell’Aperitivo” organizzato da Sanbittèr nella splendida cornice dell’hotel Sheraton Diana Majestic di Milano, capitale della movida italiana.
Una serata dedicata alla presentazione dei nuovi progetti digitali e non di Sanbittèr come le videoricette de “L’arte dell’Aperitivo” o il Tour Emozioni che quest’estate toccherà 90 locali italiani.

Durante la prima parte dell’evento è andato in scena un appassionate talk show, moderato da Daniele Battaglia, dj di Radio 105, durante il quale sono intervenuti diversi esperti sul tema de “L’Arte dell’Aperitivo”, l’aperitivo all’italiana di qualità che da 225 anni è un vero e proprio rito nei locali e bar del Bel Paese, così come all’estero.
Ad aprire il dibattito, Stefano Nincevich, redattore della rivista specializzata Bargiornale, che da 15 anni studia il mondo dei cocktail, della miscelazione e, in generale, di tutto quello che fa “bar”. Giudice in centinaia di cocktail competition, ha intervistato i migliori mixologist italiani e “L’aperitivo all’italiana delle origini era basato su drink dal basso contenuto alcolico, abbinato a noccioline, olive, patatine – spiega Nincevich –. Dalla metà degli anni ’90 viene importato in Italia l’happy hour anglosassone, reinterpretato però con un Italian Style: un vero e proprio ‘abbuffet’ con tavoli che abbondavano di pasta, pizza, insalate di riso… Ecco, allora che si sviluppa una terza tendenza che dall’Italia si diffonde poi in Europa e Oltreoceano: la mania della quantità si trasforma in ricerca di qualità. Non è più necessario mangiare a dismisura o bere eccessivamente. Dal “Bitter Bar di Firenze”, in cui il buffet è vegetariano o anche vegano, al “Gambrinus” di Gravina di Puglia (Ba) che esalta il territorio e i prodotti locali. E per quanto riguarda l’estero, dal “Ciccio” di New York dove lavora la fuoriclasse toscana Cristina Bini, al Subastor di San Paolo, in cui uno dei migliori bartender è l'italiano Fabio La Pietra”.
Al centro dell’arte dell’aperitivo, dunque, il drink. Qualità, sperimentazione, combinazioni di sapori, per un’esperienza di gusto che appaghi vista, olfatto, gusto. È stato Guglielmo Miriello, bartender che dalla sua Puglia ha viaggiato in tutto il mondo e oggi è alla guida del Dry di via Solferino, che da dietro il bancone ha preparato L’Urban Emotion, il cocktail del progetto digitale “L’Arte dell’Aperitivo” a base di Sanbittèr Emozioni di Frutta al Pompelmo mixato con succo d’albicocca, miele Millefiori, succo fresco di Lime.
A spiegare la propria ricetta anche Chiara Pallotti, la food blogger di D-La Repubblica che ha ideato le “Girelle colorate”, gli appetizer gourmet sapientemente abbinati al cocktail Urban Emotion: “I trucchi fondamentali per preparare perfetti appetizer sono semplicemente tre: semplicità, ingredienti di prima qualità e fantasia – ha spiegato Chiara Pallotti -. Meglio evitare accostamenti azzardati e rispettare invece tutti gli elementi per farli convivere tra loto in una sinfonia armoniosa. La freschezza e la qualità della materia prima è, inoltre, il primo passaggio imprescindibile. Infine, un altro must irrinunciabile è l’estetica. Io credo che tutti noi mangiamo prima con gli occhi e solo dopo con la bocca. Piccoli dettagli, giochi di colore, eleganza, stile sono le regole d’oro per un ottimo appetizer.
Non a caso il mio blog si chiama Le pupille gustative”.
Si sa, poi che l’aperitivo non è solo composto da una parte liquida e da una culinaria, ma è un vero e proprio rito, in cui entrano in gioco relazioni sociali, cliché, usi e abitudini. Dal primo aperitivo inventato inventato da Ippocrate nel V secolo, agli Happy hour che rappresentavano “l’ora lieta” dei Marines Americani, fino all’aperitivo all’italiana di qualità che oggi risulta essere la tendenza più in voga, l’antropologa dell’alimentazione dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, esperta di Dieta Mediterranea, Elisabetta Moro, ha così spiegato L’Arte dell’Aperitivo dal punto di vista sociale ed antropologico: “L’aperitivo Italian Style, oltre ad essere sinonimo di qualità, ricercatezza, eccellenza, è soprattutto un momento all’interno della giornata in cui si concede del tempo a se stessi e alle proprie relazioni – ha sottolineato la professoressa Moro -. È il momento della socializzazione allargata, in cui incontrare una molteplicità di persone, meno impegnativo di un pranzo o una cena e proprio per questo spesso preferito all’interno di una società che oggi ha sostituito la conoscenza vis a vis con quella virtuale”.

La serata si è conclusa con la degustazione dei cocktail delle videoricette de L’Arte dell’Aperitivo, tutti a base di Sanbittèr Emozioni di Frutta e di Spezie nei vari gusti, e gli appetizer ideati e abbinati dalla foodblogger. Un aperitivo all’italiana di qualità, un vero e proprio rito firmato Sanbittèr.

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