L’olio del Salento leccese, l’origine che si perde in quella Magna Grecia dei coloni che venivano dal mare con quelle piante, l’olio d’oliva che ha l'aroma tipico del suo frutto che si dice FRUTTATO, l’olio d’oliva che ha il sapore caratteristico dell'olio ottenuto da olive verdi o invaiate che si dice AMARO e che da la sensazione tattile pungente caratteristica di oli prodotti all'inizio della campagna, principalmente da olive ancora verdi che si dice PICCANTE e poi il sapore di pomodoro, di cicoria, di verde (foglia), di mela, di banana o il dolce che caratterizza la festa dei sapori che esplodono da una bottiglia di olio d’oliva.
Come dici? Quello che compri dall’Ipermercato non è così? Come dici? Anche quello che compri dal tuo vicino di casa non è così? Bene se hai questi problemi significa che sai cos’è l’olio d’oliva extravergine di qualità e quindi sei pronto per accedere a un paese della provincia di Lecce dove si ottengono in maniera esclusiva olive di qualità. Come si chiama questo paese? Morciano di Leuca!
L’olio di qualità si ottiene nei frantoi e questa è un’altra storia. Io ho assaggiato quello che è venuto fuori dal frantoio mobile del mio amico Angelo Amato nella piazza di questo paese e devo assicurarti che era un olio di grande qualità.
Domenica scorsa, il 30 ottobre 2011, invitato da Antonio Renzi, il presidente della Pro loco Torre Vado sono stato a Morciano in Piazza Giovanni Paolo II e sono entrato in un piccolo fabbricato con un antico portone in legno accanto alla Chiesa nell’ampio spazio dove oggi ha la sua sede la Proloco di Morciano di Leuca e il Centro di Documentazione e Museo del Territorio dove in una gremitissima sala abbiamo parlato di olive e di olio con il presidente della Coldiretti di Lecce ing. Pantaleo Piccinno e con Angelo Amato. Noi abbiamo detto dell’olio e appena abbiamo finito il bel dibattito che è seguito ha dimostrato il grande interesse per l’iniziativa e per l’olio.
Scortati dalle forze dell’ordine io e il presidente Piccinno abbiamo visitato tre dei quattro frantoi del paese. Sono strutture che non hanno soluzione di continuità con le abitazioni e forse dovrebbero essere collocate in un sito appositamente pensato per questa attività
Le olive erano tutte ogliarola e tutte all’invaiatura la quantità lavorata dai 4 frantoi di Morciano di Leuca è 20mila quintali di olive, tutte ogliarola leccese e quindi in grado di dare più o meno di 3mila quintali di olio monovarietale di grande qualità. Un dato enorme per il Salento che produce tante olive ma che invece ottiene pochissimo olio di qualità per la famosa prevalenza dell’olio lampante.
Ho chiesto come venissero raccolte le olive dall’albero e mi hanno risposto che erano tutte “SPRUATE” che significa raccolte a mano. Ho chiesto da quanto tempo si praticasse la raccolta a mano che è un’eccezione nel Salento dove prevale la raccolta da terra e mi hanno detto che raccolgono da sempre in questo modo.
Mi sono chiesto perché e le risposte che sono arrivate mi hanno chiarito che la ragione risiede dall’utilizzo degli oliveti di Morciano anche per la coltivazione delle piante ortive che occupano il terreno che non può essere quindi la sede della caduta delle olive mature. Ne ho parlato con il mio amico e collega Rori Muratore che mi ha anche suggerito un’altra ragione che è tutta derivata dalla natura dei terreni di Morciano che presentano rocce affioranti ed per questo che diviene indispensabile la raccolta dagli alberi per evitare che le olive siano perse tra le rocce e anche per l’impraticabilità della agevole raccolta con le scope dal suolo. Fatto sta che a Morciano di Leuca, nel salento leccese ad appena sette chilometri da Santa Maria di Leuca tutte le olive sono di varietà ogliarola leccese, si raccolgono direttamente dagli alberi e c’è la più alta concentrazione di olio di qualità del Salento.
C’era tanta gente ma l’ora tarda mi ha impedito di approfondire questa questione che merita di essere affrontata la qualcosa sarà il tema di un mio prossimo pezzo su questo importante Comune.
di Antonio Bruno