A Napoli la stazione metro più bella d’Europa

Creato il 24 novembre 2013 da Makinsud

 È la fermata Toledo di Napoli la “stazione più bella d’Europa”. Nella classifica delle top 20 pubblicata dal quotidiano britannico, Daily Telegraph, sul proprio sito web, al primo posto c’è proprio l’ultima nata tra le stazioni dell’arte di Napoli, che supera sul podio la fermata Komsomolskaya della monumentale e grandiosa metro di Mosca (l’intero complesso è formato da 182 stazioni e quasi 300 chilometri di binari) e la stazione Solna di Stoccolma (celebre per il suo “soffitto rosso cavernoso che sembra cedere sulla pensilina” che presenta sulle pareti le immagini di una foresta di abeti lunga un chilometro).

Situata nel quartiere San Giuseppe, la stazione Toledo è stata progettata dall’architetto catalano Óscar Tusquets Blanca ed è entrata in funzione lo scorso 17 settembre. In precedenza i lavori erano stati più volte rallentati dal ritrovamento di scavi archeologici risalenti a diverse epoche storiche (nella zona sotterranea sono stati addirittura scovati frammenti ceramici riferibili al Neolitico) e a causa di problemi logistici legati alla presenza della falda acquifera sottostante.
Il progettista catalano attraverso i colori ha indicato sui muri della metro i livelli di profondità: il nero per la terra, l’ocra del tufo, l’azzurro dell’acqua. Due tapis roulant conducono da Toledo a Montecalvario e sui pannelli retroilluminati ci sono gli scatti del fotografo Oliviero Toscani, raccolti nell’opera Razza Umana.
Dai 50 metri di profondità si risale, con la scala mobile più lunga d’Europa (circa 60 metri), superando un dislivello di 31 metri. I pannelli in nero portano la firma dell’artista statunitense Laurence Weiner e l’ingresso è decorato dal pannello in mosaico di ceramica di Francesco Clemente.

All’ingresso, su via Diaz, campeggia la statua equestre ideata da William Kentridge, “Il cavaliere di Toledo”, alta sei metri e realizzata interamente in acciaio Corten. I passeggeri vengono accolti da tre strutture esagonali rivestite da piastrelle blu e ocra che fanno da lucernari all’atrio della stazione, anticipando le tonalità dell’interno. L’ascensore è rivestito da pannelli di vetro, la scala mobile ha una copertura ondulata, lungo tutto il tratto per arrivare ai treni sono sistemate sedute. Quasi al centro di via Diaz un quarto lucernario, cilindrico, decorato a mosaico e illuminato di blu.

All’interno, due grandi mosaici di Kentridge, opera di Costantino Aureliano Buccolieri. Il primo raffigura persone in movimento, tra cui lo stesso autore e San Gennaro e, sullo sfondo, riferimenti a Pompei e al Vesuvio, oltre a mappe topografiche della città. Nell’atrio sono state valorizzate e illuminate in modo suggestivo parti della struttura muraria aragonese rinvenute durante gli scavi. Scendendo le scale mobili, sulla parete di fronte, un secondo mosaico, raffigurante due persone che trainano un carretto: i simboli ricorrenti sono quelli della Repubblica napoletana del 1799. Sullo sfondo, stavolta, i progetti di bonifica di alcuni quartieri napoletani.

Dopo le prime rampe di scale, ricoperte da mattonelle ocra che richiamano il tufo napoletano, si passa nella galleria del mare di Bob Wilson: un ambiente interamente mosaicato con motivi marini. L’effetto visivo è quello del mare in movimento, grazie anche ai pannelli laterali che riproducono la lentezza delle onde. Lungo le pareti della scala mobile, le fotografie di Achille Cevoli raffigurano i lavori di costruzione del tunnel della metropolitana.

Nella classifica presentata dal Telegraph troviamo anche una seconda stazione, sempre situata nel capoluogo partenopeo: si tratta della fermata Materdei, presente nell’omonimo storico rione, progettata da Alessandro Mendini e inaugurata nel 2003.


Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :