A Natale non si ammazza il Porcellum

Creato il 04 dicembre 2013 da Retrò Online Magazine @retr_online

Photo credit: medapapandreu / Flickr / CC BY-SA 2.0.

Forse ha proprio ragione Maurizio Crozza. Forse, come ha sostenuto nella brillante copertina di Ballarò di martedì scorso, siamo tutti dei cretini. Se no, non si riuscirebbe a comprendere il motivo della mancata, ormai da otto anni, modifica  della nostra legge elettorale.

Come dire, sembra di vivere in una farsa: prima, per meri motivi di ingegneria elettorale la si vota, poi, il giorno dopo, il suo stesso redattore la battezza con un nome tutt’altro che commendevole, il porcellum tuttavia assolutamente confacente, viste anche le qualità intellettuali e le caratteristiche antropomorfiche del medesimo.  Da quel momento, e sono passati ben otto anni, con maggioranze alterne e di diverso colore, i nostri cari parlamentari non sono ancora riusciti a emendare quella che essi stessi definiscono un giorno sì e l’altro pure una vergogna. Forse allora, più sensatamente, la vera vergogna sono coloro che con il porcellum sono stati eletti, o meglio nominati, e che altrimenti, per la maggior parte, non avrebbero mai potuto godere della comodità dello scranno parlamentare. Sull’intera questione aleggia un’assurda nube di ipocrisia: il Porcellum  garantisce il massimo potere ai capi dei partiti, che poi sono i cuori pulsanti degli stessi ormai da vent’anni a questa parte, e giustifica la totale incapacità dei candidati, i quali più che meritevoli devono essere ruffiani, o meglio leccapiedi. Come si fa allora a non bollare come demagogica ogni proposta di sua modifica? Naturalmente, non sarei lucido se negassi che ci sono delle eccezioni,  come in ogni contesto d’altronde.

Per ora, neanche il governo Letta è riuscito, nonostante i “saggi” e i buoni propositi, a cambiare la situazione. Ma forse, come in questo nostro strano Paese spesso succede, la magistratura, nella sua più alta rappresentazione, la Corte Costituzionale,  aggiusterà i danni della politica incapace.  Proprio  oggi si è espressa positivamente sull’ammissibilità del ricorso dell’avv. Bozzi in merito specificatamente a due questioni: l’inusitato premio di maggioranza alla Camera e al Senato e l’esclusione del voto di preferenza.  La Corte, riunita già da ieri in Camera di Consiglio, ha preferito, al contrario di come molto italianamente si vociferava, pronunciarsi senza aspettare un rinvio post natalizio.

Vorrà dire che il Porcellum festeggerà comunque il Natale 2013, ma una previsione sicura sembra ormai delinearsi: la blindata prosecuzione del Governo Letta, per la gioia di Napolitano. 

Infatti con una legge probabilmente incostituzionale, le elezioni si allontanerebbero sicuramente.

Chissà adesso come si comporterà sulla questione  la giovane e smaniosa mina vagante  Matteo,  che per adesso dovrà accontentarsi di diventare solamente il segretario del “suo” partito.


Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :