Published on novembre 20th, 2014 | by radiobattente
0Le temperature dovrebbero attestarsi intorno ai 30 gradi, con un bel sole caldo che scalderà il mare e la sabbia delle spiagge prevedibilmente molto affollate. Ma solo se vi trovate in un Paese tropicale, oppure nell’emisfero australe dove l’estate inizia a dicembre.
Il titolo volutamente ingannevole non ha lo scopo di ottenere maggiori visualizzazioni, bensì di responsabilizzazione.
Da qualche tempo ho concentrato la mia attenzione su quello che molti (e io concordo) definiscono “meteoterrorismo”.
Da persona che lavora sul web capisco perfettamente quanto sia importante avere visibilità, portare visite sui propri siti, ci mancherebbe. Il problema, purtroppo, è che non tutti seguono come dovrebbero una linea “eticamente corretta”.
Le anomalie fanno sicuramente notizia; chi di voi avrebbe cliccato su un articolo il cui titolo sarebbe stato “Natale mite con temperature nella media”?
Per questo motivo, negli ultimi periodi soprattutto, sono molto inflazionati termini ed espressioni allarmistiche come “bombe d’acqua”, “ciclone”, “ondate di calore” (giusto per citarne alcuni).
Per qualche visita in più non si può seminare il panico, specialmente se ingiustificato; il rischio concreto di certi allarmismi è che ci si abitui al “tanto poi non succede niente”, così se malauguratamente arriva sul serio “l’evento eccezionale” si eleva la possibilità che l’allarme venga sottovalutato e che non si adottino le necessarie precauzioni per scongiurare eventuali disastri.
Inevitabile a questo punto spendere due parole su come gli “eventi ecceZZionali” diventino tali per il devastamento idrogeologico cui è stata sottoposta l’Italia nei decenni passati; con un maggiore rispetto delle leggi della natura, probabilmente una pioggia particolarmente intensa provocherebbe minori stati d’allerta.
Il meteo, dopo porno, calcio e altre keywords, è tra le grandi passioni degli italiani, di sicuro una delle parole più cercate su Google. È sicuramente difficile competere con i colossi del settore, diciamolo, ciò però non può giustificare la leggerezza con cui certe cose vengono dette (e/o scritte). Il presupposto da cui bisogna partire è che le previsioni del meteo non possono essere fatte a lunga scadenza, dal momento in cui pioggia, vento e temperature dipendono dallo spostamento di masse d’aria o comunque da fattori in gran parte imprevedibili.
Un po’ come voler prevedere un terremoto.
Fidatevi, non è possibile stabilire quando una massa d’aria si muoverà. Esistono delle rilevazioni dal satellite su cui si basano poi, grazie allo studio di diversi fattori, le previsioni che vengono successivamente elaborate e diffuse.
Capirete che è pressochè impossibile stabilire con settimane o addirittura mesi d’anticipo che tempo ci attenderà in un dato periodo. La previsione più attendibile può spingersi fino a due-tre giorni, quattro forse, ma non è un fatto clamoroso se la previsione di una settimana prima si rivela poi errata.
La lotta alle speculazioni può essere fatta con pochi accorgimenti.
Prima di condividere un link catastrofico, accertatevi che fonti auterovoli riportino notizie simili. Un altro consiglio è di confrontare più previsioni; non fermatevi al primo link, andate oltre, confrontate.
Sono poi diversi i siti che offrono informazioni aggiuntive, quali immagini satellitari, direzioni e intensità dei venti oppure, come nel caso del sito dell’aeronautica militare, bollettini e avvisi nel caso di emergenze.
A questo punto, se avete in programma un viaggio, o anche solo per semplice curiosità, affidatevi alle care, vecchie, medie stagionali.
Lucastro
print