A New York… Waldorf Salad!

Da Tuttacronaca

Se non avesse litigato con sua zia, probabilmente non ci sarebbe stato nessun hotel. Ma il nipote  sapeva che per la Signora Caroline Webster Astor, sarebbe stato un grosso dispiacere. avere  proprio  vicino alla sua aristocratica residenza, un albergo… con tutto il traffico e il rumore che si sarebbe tirato dietro. Così William dopo la lite, volle farle un dispetto e si affrettò a demolire il palazzo del padre, tanto che, nel 1893, il Waldorf Hotel era già una visibile realtà sulla 5° strada, proprio nel cuore di Manattan. Poi ci pensò John, il cucino di William, a raddoppiare la dose costruendo proprio a due passi un altro albergo, l’Astoria Hotel. Alla zia Elizabeth non restò altro che andarsene per non vedere quello che sarebbe successo. Il Sig. Boldt, un noto albergatore di Philadelfia rilevò le proprietà dei due cugini e riuni  le due strutture tramite il “Peacock Alley”, trasformando quello che diventò il 1° Waldorf Astoria, nell’albergo più grande del  mondo. Certo con tutto quello svettare di cupole e torri e quegli arredi opulenti  tipicamente nell’eclettico stile “Grand hotel”  doveva fare un certo effetto  e i clienti ricchi e gli avvenimenti storici non tardarono ad arrivare. Qualcuno da ricordare in particolare?

Il 1912 che fu tragico anche per il Waldorf Astoria perchè nel naufragio del Titanic morì John Jacob IV il  cugino costruttore della 2° unità, l’Astoria Hotel e a Mr Boldt, il proprietario dell’Hotel sembrò giusto che  la Commissione d’inchiesta si tenesse   proprio nelle sale dell’Albergo.

Poi fra principi e duchi del vecchio continente e grandi imprenditori del nuovo, negli anni a ridosso della 1 ° guerra mondiale, si installò al Waldorf Astoria, Nikola Tesla l’eccentrico scienziato  della “corrente alternata” ,colui che  ”inventò il XX secolo”, secondo i suoi  maggiori  ammiratori, lo”scienziato pazzo”, secondo i più, che al Waldorf Astoria cenava sempre da solo, nei tavoli più appartati, piegava i tovaglioli dodici volte e faceva tre volte il giro dell’isolato prima di entrare. Lasciò un grosso debito, ma era un genio, inventò anche l’elicottero e i principi del “radar  che nessuno  ai suoi tempi seppe utilizzare.

Nel 1926, la Nbc trasmise il primo programma radiofonico dalla Sala grande del Waldorf Astoria…Ma a quel punto tutti cominciarono a pensare che l’albergo più grande del mondo stava diventando improvvisamente piccolo e  questa volta – ormai  si era alla svolta degli anni ’30 e i tempi erano maturi – costruirono un grattacielo a pochi centinaia di metri di distanza, su Park Avenue.  Del vecchio edificio la moglie di Boldt voleva farne una specie di centro sociale, ma invece – e fu un peccato – venne demolito per fare spazio a un altro titolatissimo edificio “L’Empire State Building.”

La nuova sede è li da vedere  con i piani “a vista” Deco e quelli successivi in un’ uniforme divisione di pieni e di vuoti appena percepibili, nel loro insieme, se si traversa la strada e si guarda in alto. Gli interni sono sontuosissimi, ma un pò vecchiotti e senza eccessi di fantasia, anche se ad arredarli vennero chiamati i migliori.

Le storie  strane e i personaggi particolari non sono mai mancati e spesso seguitavano ad arrivare a ritmo serrato. Lucky Luciano, assieme a Frank Costello passò per il Waldorf nel 1935, negli ultimi mesi di libertà prima di essere arrestato. Chissà cosa avrebbe pensato la zia Elizabeth di  certe presenze…Sicuramente  avrebbe esclamato “Io ve l’avevo detto!”

I principi di Galles, nel loro eterno peregrinare attorno al mondo – ormai gli era rimasto solo quello da fare – venivano spesso a New York, ospiti, loro e i cagnolini, naturalmente del Waldorf Astoria, l’unico luogo di New York e forse di tutti gli States, all’altezza del loro nome.

Fare entrare il Presidente Franklin Delano Roosvelt era un pò complicato, ma ci si riusciva. Proprio sotto l’albergo c’era dei  binari di derivazione della  Central Station, un luogo sconosciuto ai più chiamato Track  61. Li sotto facevano fermare il treno   e il Presidente che si faceva scrupolo di mostrare troppo spesso in pubblico la sua infermità, veniva caricato su ll’auto  a seguito che scendeva direttamente dal treno e fatto un breve percorso si poteva immettere in un ascensore  che saliva direttamente al garage dell’Holel. Di lì un altro ascensore meno segreto e più confortevole portava direttamente il Presidente nella sua  suite. Prima che cadesse in rovina e fosse chiuso, il Track 61 ha fatto in tempo a ospitare parecchi convegni e un originale e celebre party che quì tenne nel 1965, quell’eccentrico di Handy  Warhol!

La storie non hanno fine al Waldorf Astoria! Nel  1954 un archeologo Israeliano negoziò negli scantinati dell’albergo l’acquisto segreto di 4 rotoli  dei ” Manoscritti del Mar Morto”, antichissimi documenti di storia e religione che la sabbia del deserti orientali avevano conservato per millenni.

Nel 1955 al Waldorf Astoria c’era Marylin Monroe, ma se ne dovette andare perchè la Fox gli interruppe il contratto e il conto per lei diventava troppo salato. E a proposito di cinema, la passione per il Waldorf Astoria è di vecchia data da  Ginger Rogers  che  gira nel 1945, Weekend  al Waldorf  a Jack Lemmon e Sandy Dennis  che  in Out of Towners  del 1970, trascinano verso il Waldorf  i sacchi di spazzatura per cercare di capire dove è finita la loro prenotazione. Memorabile poi l’arrivo del re di Zamunda all’Hotel in cerca del figlio in “Il principe cerca moglie” del 1988. Nel 1992 è la volta di un colonnello cieco in “Profumo di donna” mirabilmente interpretato da  Al Pacino e senza elencare tutti l’ultimo film che è stato girato al Waldorf Astoria e del 2009, The Taking of Pelham 123.

Qualche personaggio più recente? Paris Hilton ha passato la sua infanzia  al Waldorf  perchè  nel frattempo la proprietà era passata alla sua famiglia.  Qualche evento ricorrente? Il ballo internazionale delle debuttanti! Il fatto più curioso? L’amnistia concessa due anni fa  ai numerosi “ladri d’albergo” che negli anni erano stati scoperti a portarsi via cucchiai e bicchieri come suovenir.

Il personaggio più importante, il più famoso, il più eccentrico di tutti? il Maitre d’Hotel Oscar Tschirky, più noto come Oscar del Waldorf, anche perchè quell’impossibile cognome non  lo sapeva pronunciare nessuno. Lavorò 50 anni al Waldorf dove vi entrò nel 1893, facendo carte false e divenendone un’Istituzione. A quel tempo lavorava al Ristorante Delmonico, ma quando seppe del Waldorf Astoria che stava aprendo, sembra che sottrasse la carta intestata del ristorante e sui suoi fogli si fece firmare le referenze dai ricchi clienti del locale. Non sapeva cucinare o forse molto poco, ma è passato alla storia come Oscar l’Epicureo perché  con lui lo stare a tavola e il ricevere è diventato un’arte, dalla formazione dei camerieri alla preparazione di menù pieni di armonia, di colori, di leggerezza, dall’accoglimento  personalizzato dei clienti alla discrezione  più assoluta. In tanti l’hanno lodato e acclamato  e fra le tante testimonianze c’è quella di un affezionato quanto attento frequentatore dell’Hotel che disse di lui”Chi lo studia da vicino presto arriva alla ferma convinzione che avrebbe potuto fare  in modo altrettanto perfetto il Generale o l’Ammiraglio.

Oscar non è mai stato nelle cucine, perché si è sempre occupato di amministrazione e direzione. Ma la cosa più sorprendente è che, ciò nonostante, grazie alla sua fantasia ci ha lasciato alcune ricette che in molti hanno definito  ”sublimi” di cui la più nota e  la semplicissima, delicatissima, inarrivabile “Waldorf Salad”. La celebrò anche Cole Porter, ospite dell’albergo per diversi anni, che nel 1934 ,lanciano la sua canzone “You are the Top”,scrisse “You are the top, you’re a Waldorf Salad”.

WALDORF SALAD

INGREDIENTI (per 4 persone): sedano rapa 200 grammi, succo di limone 2 cucchiai, sale q. b., mele 200 grammi, noce a pezzi 50 grammi, maionese 150 ml, panna acida o yogurt 2 cucchiai, pepe bianco macinato a piacere.

PREPARAZIONE: sbucciare il sedano rapa, lavarlo e tagliarlo a julienne, farlo scottare 3 minuti in acqua salata, scolarlo e asciugarlo con carta assorbente. Sbucciare le mele, levare il torsolo con l’attrezzo apposito, tagliarle a julienne, poi metterle in una ciotola e spruzzarle con il succo di limone per non farle scurire. Spezzare grossolanamente le noci, poi un una larga ciotola mischiare la maionese con un cucchiaio di succo di limone,2 cucchiai di panna acida o yogurt e pepe bianco macinato. Versare nella ciotola le mele e il sedano rapa e amalgamare il tutto. Alla fine aggiungere le noci e servire.



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