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A pancia piena…si ragiona diverso..che con la pancia vuota.

Creato il 06 aprile 2011 da Gianpaolotorres

A pancia piena…si ragiona diverso..che con la pancia vuota.

Thomas Hart Benton [American Regionalist Painter, 1889-1975]-Il Ragazzo.

 Uno stomaco vuoto.. non è un buon consigliere politico.

(Albert Einstein)+

Introduzione

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Trovo il mio amico di gioventù, Tonio,che ha 600 giornate a riso e due figli,e gli chiedo cosa hanno studiato.Uno ha fatto lingue alla Bocconi,perché vuole girare il mondo e l’altro l’Accademia Albertina per diventare pittore e scultore.Entrambi non amano la campagna.Ma non gli dispiacerebbe continuare a percepirne il reddito attuale.

Tonio è disperato,son due trattoristi in più che dovrà cercare e andati in pensione gli anziani che impiega ora,di giovani che vogliano rimpiazzarli non se ne vedono all’orizzonte.

In città è più o meno uguale,Luigina ex insegnante ha una figlia,contava di farne un’insegnante come lei,ma non ci sono concorsi anzi è pieno di posizioni in esubero.

Gli italiani non hanno fatto figli negli ultimi trent’anni o molto pochi,me compreso, e le classi nelle scuole sono semi deserte di nostrani.In compenso ci sono rimasti anziani e pensionati a josa quasi centenari,con badanti non regionali,bensì di importazione.

La manodopera nostrana è carente in questo settore,quello della terza età,e non solo in quella.

Teresio era un dirigente alla Camera di Commercio,suo figlio ha fatto l’università e lui ne è fiero essendo solo ragioniere,il ragazzo ha studiato Storia dei capitelli -dorici nella ex Magna Grecia,una nuova facoltà.

Ma è disoccupato.L’articolo oggetto del sapere del ragazzo è poco richiesto.

Roberta ha un figlio ed una figlia,due gran bravi ragazzi,lui ha seguito un corso para-universitario sull’archivio delle rane secche,e vuole essere chiamato dottore,la ragazza è più motivata da cose pratiche,si dedica a cercare moroso e a limarsi le unghie.E’ solo diplomata ma non si perde una puntata di Veline.

Gian Roberto,ingegnere in pensione,ex dirigente Telecom ha un fulmine di ragazzo,ne voleva fare un ingegnere come lui,ma ne è uscito solo un Perito dolciario.

Diciamo che quei pochi genitori soddisfatti han tirato sù un Storia delle comunicazioni di massa,un Filosofo,una Poetessa,e quando và alla grande, un Perito Alberghiero.

+Tema+

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Vercelli si spopola e tutti protestiamo che non c’è lavoro in zona,il commercio pena,l’edilizia è ferma,e le previsioni ci davano diretti al traguardo dei 60mila cittadini,mentre siamo calati invece a 49mila,in breve la struttura locale è oggi sovra-dimensionata nell’offerta di servizi rispetto alla domanda degli abitanti rimasti.

Avevamo fatto male i conti per iniziare,sul futuro della Chatillon,della Montecatini,della Pettinatura Lane,della TMI e di quanto altro..probabilmente ricevendo informazioni errate sullo stato delle cose..o forse ne abbiamo parlato con le persone sbagliate  di come andassero in realtà gli affari.

Abbiamo poi taciuto per convenienza,ed adesso pare addirittura che il mercato risicolo del venerdi ce l’ho abbia spopolato Mortara,quindi ne risultano meno caffè venduti  ai clienti che frequentavano la piazza.

Il mestiere di poter vivere sulla rendita creata da altri è quanto mai complicato.

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Espongo dei brevi ragionamenti che non pretendono essere esaustivi,ma solo indicativi.

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La più parte dei nostri ante-passati non erano vercellesi,c’è stato molto ricambio nel corso dei tempi,son venuti in città attratti da un’occupazione certa o quasi certa,e poi si sono lanciati in  diversi campi imprenditoriali, eppure..di questi giorni.. siam finiti..più o meno tutti accodati ed uniformati al pensiero maggioritario..nazionale,questi poveri sfortunati… che arrivano dal mare rischiando la pelle… non li vogliamo se non piazzati in una tendopoli ben cintata.

Primo esempio.

Chi ha provato a farsi  quindici giorni al mare con la moglie al sole in spiaggia e non si è rotto le balle?

Provate dunque a pensare a chi deve risiedere in una tendopoli per altrettanti giorni grattandosi le ginocchia tutto il giorno mentre attende l’ora di cena..e poi.. a letto.. senza televisione.

Neppure un giretto fuori dal cortile è permesso,sono condannati ad annoiarsi tutto il santo giorno in attesa che una nave li riporti a casa loro.

Ma cosa vengono a fare da noi che già non abbiamo lavoro né i mezzi per poterli aiutare?

Secondo esempio.

Mi viene in mente qualche monferrino,qualche veneto,qualche cuneese,qualche meridionale che se alla stazione,arrivando a Vercelli quaranta o cinquanta anni fa, fosse stato messo in tendopoli nel parco Kennedy o sul viale Garibaldi in attesa di un treno o di una corriera che li avesse rispediti a casa,invece di fare poi faville tra di noi come è successo nella nostra maltrattata città.

Avrebbe dovuto rientrare a casa senza neppure avere la possibilità di un colloquio d’impiego.

Oggi non è più ieri e siamo tutti benestanti,padroni di casa,abbiamo il SUV o le auto di tutto il perimetro mondiale a disposizione,la casa al mare od in montagna,e ci vestiamo firmato.

Questi sono i valori che contano giustamente ma l’altro ci fa paura.E non solo da oggi.

Ma il problema lo risolviamo così:

“Gli mettiamo un euro nella cassetta delle offerte in chiesa e che ci pensino i preti,che li alloggino nei seminari vuoti e gli facciano innaffiare i fiori dei loro giardini.”

“Noi in città di ladri ne abbiamo troppi,di perditempo pure,ci bastano e non ne vogliamo di più dimenticando che se trovano ,come di solito succede,qualcosa da lavorare in bianco o in nero,ingrassano i nostri negozi e non quelli di Marrakesch e che con i figli che ci troviamo i quali non si sporcano le mani neppure per scherzo,almeno qualcuno ci vorrà che lo faccia in vece loro.

Entrate all’ospedale e le infermiere stanno diventando tutte straniere,diplomate,cioè studiate…e le nostre bambine si sono dedicate ad altro… chissà che altro,di solito qualcosa che non serve a nulla,hanno magari fatto un corso universitario di malavoglia per seguire l’amica… e pretendono giustamente  e con orgoglio di farsi mantenere in casa in attesa del posto giusto..fatto a loro misura…che non esiste o che non tornerà ad esistere probabilmente più+

Se siamo tornati ai tempi di Totò..con l’arte di arrangiarsi anche sul lavoro…dovremmo metterla sul ridere…come in un film comico, non intestardirci a voler andare contro corrente.

Quando il posto fisso da insegnante, o da statale, o da bancario,sono ridotti al lumicino vuol dire che certi privilegi son finiti o son cambiati, e c’è un nuovo ordinamento sociale ed economico  mondiale in atto.

Non resterà forse nessun contratto nazionale che tenga, o associazionismo vario che possano spingere sui  soliti raccomandati… che senz’altro resteranno… sempre e comunque,ma l’equilibrio in una natura libera si ricrea automaticamente..salvo decidere autonomamente  di voler andare in bancarotta..in quanto lo Stato non resta più il benefattore che si indebita all’infinito utilizzando mezzi superiori a quanto abbia in previsione di incassare.

Semplicemente non ce la fà più.

C’ è un limite anche all’indebitamento per fare investimenti,c’è stato l’assistenzialismo quando si era in grado di reggerlo ed oggi si dovrà trovare del rigore per spendere di meno..o in modo diverso a causa della poca ricchezza prodotta.

Gli tocca girare tagli su tagli a tutti gli organismi pubblici o interessati..a comuni,provincie,regioni,scuole,ospedali,caserme,teatri etc etc,signori dirigenti spendete nel modo più equo possibile o come vi pare,ma non c’è una lira in più a disposizione.

Abbiamo già sin troppi problemi.

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Il rovescio della medaglia è di trovare la forza di crescere coi mezzi a disposizione.

Per crescere serve maggiore incentivo ai consumi,ed allora o coloro che hanno dei risparmi rifocillano lo Stato dandoli alla patria come consegnavano l’oro per finanziare la guerra,o possiamo far leva per aumentare il numero degli abitanti e far circolare quello che attualmente non circola.

La fiducia nell’avvenire di una società multietnica.

Abbiamo miliardi di alloggi vuoti che cercano inquilini,imprese industriali che cercano manodopera competitiva nel costo,esercizi commerciali che hanno difficoltà a procedere per mancanza di clienti.

Noi non facciamo figli in numero sufficiente e madre natura ci manda i nord africani a rimpiazzarli nelle mansioni meno privilegiate.

Le grandi città diventeranno sempre più grandi in quanto attirano il personale qualificato,succede già in tutto il mondo,la provincia dovrà accontentarsi con quel poco che resta.

E l’equilibrio si ristabilisce progressivamente mentre il Paese tornerà a procedere,cioè stiamo investendo in cittadini stranieri che diventeranno cittadini italiani nel prossimo futuro aiutando il nostro Paese ad andare avanti a costo contenuto,non indietro.

Questo tipo di pensiero è indipendente da qualsiasi valutazione di ordine morale sul dovere di accoglienza ed ospitalità nei confronti di qualsiasi rifugiato.

Saluti

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