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A partire dal 13 dicembre Lo Hobbit: Un Viaggio Inaspettato nel formato 3D HFR nel circuito Uci Cinemas

Creato il 03 dicembre 2012 da Frenckcinema @FrenckCinema

Hobbit viaggio inaspettatoCon l'inizio di dicembre oramai il conto alla rovescia è praticamente partito, l'attesissimo Lo Hobbit: Un Viaggio Inaspettato arriverà nelle sale il 13 dicembre 2012, la meravigliosa Terra di Mezzo sarà nuovamente protagonista del nostro immaginario collettivo.

Oltre all'emozione di ritornare ancora una volta nell'universo Tolkien però c'è da ricordare che l'esordio di Lo Hobbit: Un Viaggio Inaspettato coincide con l'entrata in scena di una nuova tecnologia cinematografica, come oramai è noto il regista Peter Jackson sarà il precursore della tecnica di direzione con HRF 3D.

La tecnoca HRF 3D equivale all'uso da parte del regista di una nuova tecnologia digitale che riproduce ben 48 fotogrammi al secondo, invece dei canonoci 24 utilizzati fino ad ora, un'innovazione che permetterà al nostro occhio di apprezzare nelle sale abilitate una qualità di immagine quasi vicina alla realtà.

Ecco che ora entra nella discussione il circuito Uci Cinemas, questa innovativa tecnica sarà ampiamente disponibile in alcune sale del circuito Uci in modo da poter essere tra i primi nel mondo a godere dei benefici dell progresso tecnologico.

Le sale che il circuito Uci abilitate saranno le seguenti:

  • Uci Cinemas Fiumara (Genova)
  • Uci Cinemas Casoria (Casoria NA)
  • Parco Leonardo (Roma)
  • Romaest (Roma)
  • Lissone (MB)

Qui di seguito invece potrete leggere ed apprezzare un'intervista al regista Peter Jackson proprio sulla nuova tecnologia HRF 3D.

 

  • DOMANDA: Perchè ha scelto di girare la trilogia di “Lo Hobbit” nel formato High Frame Rate (HFR)?
  • PETER JACKSON:Viviamo in un’epoca digitale in rapido avanzamento. La tecnologia è in continuo sviluppo e può essere utilizzata per migliorare e arricchire l’esperienza cinematografica. Le riprese nel formato HFR per un film sono divenute possibili negli ultimi due anni, ma viviamo ancora in un’epoca in cui l’home entertainment è in crescita. Ho deciso di girare i film di “Lo Hobbit” in HFR perchè desideravo che il pubblico si rendesse conto di quanto incredibilmente coinvolgente potesse essere l’esperienza della visione al cinema.
  • DOMANDA: Qual è la storia del formato HFR e perchè pensa che sia arrivato il momento giusto per introdurlo nei cinema?
  • PETER JACKSON: I film muti erano girati ad una velocità che andava dai 16 ai 18 fotogrammi al secondo (fps) con videocamere avviate manualmente con una manovella. Nel 1927, quando fu introdotto il sonoro, l’industria aveva bisogno di un sistema di riprese meccanico con velocità costante. La pellicola da 35mm è molto costosa, perciò deve muoversi il più lentamente possibile. Tuttavia, le prime colonne sonore ottiche richiedevano una velocità minima per ottenere un suono fedele. Dunque fu deciso di adottare la velocità di 24fps, che diventò lo standard per oltre 80 anni. I cinema in tutto il mondo installarono proiettori meccanici capaci di proiettare solo a 24fps. La scelta di 24fps fu di tipo commerciale – la velocità meno costosa in grado di fornire una qualità di base – ma tale formato produce artefatti di movimento, come effetti stroboscopici, tremolii e forme sfocate. Oggi, nell’era digitale, non c’è ragione di restare a 24fps. Nel 1927 non lo sapevamo, ma la scienza ci dice che l’occhio umano smette di vedere le immagini singole a circa 55fps. Perciò, girare una sequenza ad una velocità di 48fps permette di ottenere un risultato molto vicino alla realtà. La riduzione delle forme sfocate su ogni fotogramma incrementa la nitidezza dell’immagine e fa credere che il film sia stato girato a 65mm o IMAX. Uno dei più grandi vantaggi è il fatto che l’occhio in ogni secondo vede due volte il numero delle immagini, conferendo al film una straordinaria qualità e capacità di coinvolgimento. Ciò rende l’esperienza del 3D molto più delicata e riduce sensibilmente l’affaticamento della vista. Principalmente, ciò che rende la visione del 3D sgradevole ad alcune persone è il fatto che ogni occhio deve elaborare un gran numero di “sfarfallamenti”, sfocature e tremolii. Tutto questo scompare nel formato HFR 3D.
  • DOMANDA: Cosa pensa riguardo all’esperienza derivata dall’utilizzo della tecnologia HFR?
  • PETER JACKSON: Penso che la tecnologia HFR sia eccezionale. Come regista, cerco di rendere i miei film coinvolgenti. Desidero tirare fuori gli spettatori dalle loro sedie e far vivere loro un’avventura. Questa è l’esperienza che spero di offrire al pubblico, a prescindere dal formato che essi sceglieranno nei cinema. Anche se personalmente preferisco vedere “Lo Hobbit. Un viaggio inaspettato” nel formato HFR 3D, posso assicurare che ogni formato vi garantirà un’esperienza incredibile e coinvolgente. L’HFR 3D è “diverso”- non sarà come vedere i film che siete abituati a vedere, allo stesso modo di come i primi CD non riproducevano musica come i vinili. Viviamo in un’era in cui i cinema competono con gli iPad e i sistemi di home entertainment. Io credo che sia fondamentale che i registi o i produttori sfruttino le attuali tecnologie per migliorare il coinvolgimento e la spettacolarità dell’esperienza che i cinema dovrebbero offrire. È un momento eccitante per il cinema.

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