Davvero emozionante percorrerla oggi, calpestare un percorso che narra di carri -
dei quali son ben visibili i solchi - e vite di genti tanto lontane nel tempo. Ai lati della via, una decina di stele funerarie ci parlano di uomini e donne modenesi del lontano passato, persone vissute durante la prima età imperiale.Molti sono liberti, ossia schiavi liberati, che durante il primo secolo rappresentavano anche a Mutina una vera e propria classe emergente dedita soprattutto a attività commerciali e imprenditoriali.Come la stele di
Sesto Peduceo, liberto,
realizzata per sè quando ancora era in vita e poi sepolto insieme al suo Delicius, il servitore cui appartiene il ritratto.Oppure quella di
Maria Sperata, liberta di Publio,che ancora in vita realizzò la stele per sè e per il proprio patrono Publio Marco Fusco membro del collegio degli Apollinari.Tutte importanti testimonianze della Mutina del I° secolo, floridissima et splendidissima città dell'area padana .QUI tutte le informazioni relative al parco archeologico. E la mia disponibilità come guida.