Nonostante il mare non lambisca Zurigo, lo sostituiscono egregiamente lago, fiume e canali, la sensazione è quella di camminare per le strade di una località balneare. Una mescolanza equilibrata tra il movimento naturistico denominato FKK (Freikörperkultur) e il culto ancestrale per sole e acqua, si è imposta ormai da tempo sul cosiddetto dress code urbano che, in una città disinteressata a cosa indossi chi l'attraversa, se non forse ai piani alti degli istituti finanziari, non ha mai ottenuto il più precario dei permessi di soggiorno. “Per favore, un po' di contegno!” potrebbero rintuzzare gli innumerevoli esperti di moda. Ma se con il lemma “contegno” s'intende, e cito il vocabolario, “comportarsi in modo adeguato alle circostanze”, va detto che a Zurigo le circostanze sono difformi da quelle che scandiscono il ritmo quotidiano di altre città.
Concludo con un consiglio rivolto a chi è facilmente impressionabile: se vi capitasse d'incrociare qualcuno a piedi nudi, niente panico. Non sono barboni ma probabilmente dei semplici “neoprimitivi”, che le infradito proprio non riescono a calzare. Dopotutto i marciapiedi zurighesi sono particolarmente puliti. Un'altra circostanza da aggiungere all'elenco.