A poche settimane da Dallas JFK pensava ad golpe contro il Brasile di Joao Goulart

Creato il 17 gennaio 2014 da Pfg1971

Secondo recenti ricerche, 46 giorni prima di essere ucciso a Dallas, il presidente John Fitzgerald Kennedy, parlando con l’ambasciatore a Brasilia Lincoln Gordon, gli avrebbe chiesto un parere sull'opportunità di un possibile intervento militare statunitense contro il gigante sudamericano.

L’uomo contro cui organizzare un possibile golpe era Joao Goulart.

Questi era a capo di una nazione che per estensione era la quinta più grande al mondo, con 75 milioni di abitanti e ricca di risorse agricole e minerarie.

Goulart era stato eletto nell’agosto del 1961 e aveva subito iniziato a perseguire politiche progressiste.

Tentò di attuare riforme economiche e sociali, ad esempio attraverso la redistribuzione della terra, a svantaggio dei grandi latifondi, oppure estendendo i diritti civili e democratici alle classi meno abbienti, fino alla legalizzazione del partito comunista.

Una serie di cambiamenti importanti che non potevano incontrare il favore di Washington. 

Il timore statunitense dell'insorgere di un nuovo pericolo rosso in Sudamerica, analogo alla Cuba di Fidel Castro, era palpabile.

Nel settembre del 1963, una National Intelligence Estimate, una valutazione delle agenzie di intelligence, ammoniva che sotto Goulart, i comunisti e i loro simpatizzanti erano riusciti ad ottenere grande influenza sul governo brasiliano e che, se non si fosse fatto nulla, ben presto l’esecutivo del paese sudamericano avrebbe assunto caratteristiche notevolmente contrarie agli interessi statunitensi.

Toni allarmistici che, l’anno dopo, nel 1964, avrebbero condotto ad un colpo di stato militare contro Goulart, in cui il sostegno americano fu determinante.

Era quindi evidente quindi che negli ultimi mesi di vita JFK subì forti pressioni per anticipare ciò che il suo successore Lyndon Johnson avrebbe sostenuto di lì a poco.

Si spiegano così le parole di Kennedy a Gordon  riguardo un possibile golpe contro Goulart.

Ovviamente ciò non può giustificare quanto ipotizzato da JFK, tanto più se paragonato a quello che la sua amministrazione stava tentando di fare negli stessi mesi con Cuba.

Proprio mentre il presidente pensava ad un possibile colpo di stato contro il governo brasiliano, conduceva una trattativa segreta con il leader cubano per indurlo a eliminare i suoi legami con Mosca e bloccare le sue attività a favore della sovversione comunista in America Latina.

Dialogo con Cuba, negli stessi mesi in cui si progettava un possibile golpe contro Brasilia, una scelta contraditoria, un doppio binario che l’amministrazione Kennedy praticò però molto spesso nelle sue strategie di politica estera.   


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