A Pollica (Salerno) nasce la benzina comunale

Creato il 29 agosto 2012 da Ilazzaro @Ilazzaro

Nell'estate della benzina a 2 euro, a Pollica, in provincia di Salerno, paese che fu del sindaco Angelo Vassallo, a far scorrere la benzina nei serbatoi ci sono i dipendenti comunali. E i prezzi, soprattutto per i pescatori della zona, sono più bassi di quelli di mercato.

«Funziona come un normale distributore», spiega l’attuale primo cittadino Stefano Pisani. Solo che a far scorrere la benzina nei serbatoi ci sono i dipendenti comunali. E i prezzi, soprattutto per i pescatori della zona, sono più bassi di quelli di mercato.
«Stiamo lavorando a un disegno di riqualificazione complessiva della pesca locale», racconta Pisani. E per questo «abbiamo realizzato il nuovo distributore nel porto di Acciaroli». Per un costo totale di circa 1 milione di euro, il 20% pagato con i soldi provenienti dalle casse comunali e il restante con i fondi del programma europeo per la pesca (che ha stanziato in tutto 2,4 milioni di euro per l’area di Pollica).
A distribuire la benzina ci sono i dipendenti del Comune che prima si occupavano degli ormeggi portuali. E, assicura il sindaco, «vengono fatti prezzi di favore». Soprattutto per le barche della flotta peschereccia locale. Che significa: «Un’aggiunta di soli 4 centesimi, anziché 10-12, sul prezzo di fornitura». E per il futuro, precisa, «abbiamo in programma anche di vendere ai pescatori la benzina al prezzo di fornitura, senza alcun costo aggiuntivo». Anche per i diportisti, però, il prezzo è più basso di quello di mercato. In questo modo, dice Pisani, «favoriamo l’aumento del flusso nel nostro porto».
Gli introiti del distributore saranno destinati «al miglioramento del settore ittico e di altri servizi comunali», dice il sindaco. E così, con gli utili accumulati, è stato già possibile creare il mercatino del pesce a chilometri zero. Un settore, precisa Pisani, «che in questo angolo della Campania punta sulla qualità anziché sulla quantità del pescato». Non a caso, quello delle “alici di menaica” (dal nome della rete usata), pescate da una piccola flotta di sette-otto gozzi a Marina di Pisciotta, costituisce un presidio Slow Food. E così anche il turismo non è quello dell’assalto alle coste e degli abusi edilizi, ma una forma di sfruttamento del territorio che parte dal rispetto e dalla difesa dei luoghi. Proprio come voleva il sindaco pescatore Angelo Vassallo. Contro quelli che, invece, il Cilento «volevano mangiarselo», aveva detto prima di morire.
«La sua era una politica condivisa e stiamo continuando a lavorare in quella direzione», dice Pisani. Certo, aggiunge, «ci piacerebbe sapere di più su quello che gli è successo».
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Fonte: Linkiesta


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