Il 1956, la questione nazionale e la guerra fredda
Domenico Losurdo
(ed. orig. in «Annali della Fondazione Ugo Spirito», 1996, VIII, La crepa nel muro: Ungheria 1956, Fondazione Ugo Spirito, Roma, 1999, pp. 133-158; ripreso in «Marxismo oggi», 1997/2, pp. 72-95).
1. Una, due, tre dottrine Monroe
Mentre, respingendo e ricacciando indietro l’esercito hitleriano d’invasione, l’Armata Rossa avanza in Europa orientale, Stalin osserva: «Questa guerra è diversa da tutte quelle del passato; chiunque occupa un territorio gli impone anche il suo sistema sociale. Ciascuno impone il suo sistema sociale, fin dove riesce ad arrivare il suo esercito; non potrebbe essere diversamente» (Gilas, 1978, p. 121)Pochi mesi dopo la conclusione del gigantesco conflitto, nel 1946, Ernest Bevin, personalità di primo piano del partito laburista e ministro inglese degli esteri, vede il mondo tendenzialmente diviso «in sfere d’influenza ovvero in quelle che possono essere definite le tre grandi dottrine Monroe», in un modo o nell’altro rivendicate e fatte valere rispettivamente dagli USA, dall’URSS e dalla Gran Bretagna...Leggi tutto