Tante. Il giornalista che ha scritto questo interessante articolo, Mauro Munafò, si è però comportato come tutti quelli che hanno affrontato questo discorso: sembra che siano giornalisti in cerca di un argomento e non sapendo dove andare a parare riproducono per l'enensima volta la stessa notizia: "l'Itaia è indietro", "ci sono poche deputate", "le donne sono sottopagate a pari livello e qualifica dei loro coleghi uomini" eccetera eccetera. In questo articolo poi sembra che il giornalista sia più interessato a dare mere percentuali, infatti parla di istruzione, di lavoro, di salute.. La gravità della discriminazione femminile non è mai ben esplicata, non è mai presa seriamente. Ormai tutti, anche i muri di casa mia sanno qual'è la nostra condizione, ma nessuno si degna di scrivere un trattato sulle cause della condizione femminile in Italia e nel mondo, non denunciano pesantemente la forzata discriminazione effettuata al giorno d'oggi dai media volutamente a fini di mercato, non si propongono soluzioni e non si parla mai delle molteplici associazioni che operano in difesa di un'emancipazione con la E maiuscola.A fare così come ha fatto questo giornalista, le donne vengono solo trattate come panda da salvare senza alcuno sforzo e senza alcun interesse VERO per la nostra condizione. E' difficile da accettare.
Tante. Il giornalista che ha scritto questo interessante articolo, Mauro Munafò, si è però comportato come tutti quelli che hanno affrontato questo discorso: sembra che siano giornalisti in cerca di un argomento e non sapendo dove andare a parare riproducono per l'enensima volta la stessa notizia: "l'Itaia è indietro", "ci sono poche deputate", "le donne sono sottopagate a pari livello e qualifica dei loro coleghi uomini" eccetera eccetera. In questo articolo poi sembra che il giornalista sia più interessato a dare mere percentuali, infatti parla di istruzione, di lavoro, di salute.. La gravità della discriminazione femminile non è mai ben esplicata, non è mai presa seriamente. Ormai tutti, anche i muri di casa mia sanno qual'è la nostra condizione, ma nessuno si degna di scrivere un trattato sulle cause della condizione femminile in Italia e nel mondo, non denunciano pesantemente la forzata discriminazione effettuata al giorno d'oggi dai media volutamente a fini di mercato, non si propongono soluzioni e non si parla mai delle molteplici associazioni che operano in difesa di un'emancipazione con la E maiuscola.A fare così come ha fatto questo giornalista, le donne vengono solo trattate come panda da salvare senza alcuno sforzo e senza alcun interesse VERO per la nostra condizione. E' difficile da accettare.
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